Lo dicono i dati, quelli che con minuziosa attenzione Maurizio Sarri studia al termine di ogni allenamento. Intensità, corsa, porzioni di campo occupate: in quei numeri c’è tutto. Anche una sentenza: Luis Alberto e Milinkovic-Savic non possono giocare insieme. Lo ha detto Sarri ieri, dopo il pareggio con il Marsiglia.
Lo spagnolo verrà inserito quando i ritmi saranno più dolci, che tradotto vuol dire quando l’intensità e minore e occorre correre di meno. Perché il Mago, tra gli incantesimi in dotazione, non ha quello della corsa asfissiante, del recupero a tutto campo, dell’aggressività sempre e comunque. Semmai inventa un assist, un gol capolavoro. Ma a Maurizio Sarri, per ora, questo importa il giusto.
L’allenatore biancoceleste in questa fase di costruzione, che sarebbe meglio definire di ricostruzione, cerca equilibrio. E l’equilibrio lo trova quando ai lati del regista giocano Milinkovic-Savic e Basic. Due tuttocampisti, corsa e polmoni, inserimenti e costanza. Soprattutto quella del serbo, il migliore dell’avvio biancoceleste.
Ai colpi di magia preferisce una corsa in più. All’assist geniale un recupero in difesa. Per questo per ora ha scartato l’ipotesi di vedere insieme, dall’inizio, Luis Alberto e Milinkovic. Ma come? Viene da chiedersi: proprio loro, che con Inzaghi hanno formato forse il centrocampo più forte d’Italia. Nella decisione potrebbe aver influito l’inizio burrascoso dello spagnolo, arrivato in ritardo e un po’ controvoglia al ritiro laziale. Una cosa però è certa: quando Luis Alberto è in forma, lasciarlo fuori è un delitto.