Un luogo di lavoro ostile o stressante magari contraddistinto da pregiudizi, discriminazione e molestie può produrre gravi rischi per la salute mentale. E’ quanto dichiara la Società Italiana di Psichiatria (Sip) in occasione della Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre (con i palazzi illuminati di verde) che l’Oms quest’anno ha scelto di dedicare all’intreccio tra lavoro, società e salute mentale.
Aggiornamento ore 8.12
Al centro della Giornata, si evince in una nota della Sip, “ci sono da un lato i pazienti, la cui psiche è messa a dura prova da ambienti di lavoro stressanti e ostili, dall’altro i medici che, tra doppi e tripli turni, spesso in condizioni di scarsa sicurezza, con il crescente timore di rivalse legali, continuano a lavorare strenuamente per fronteggiare la valanga di richieste d’aiuto che arrivano ogni giorno. Senza contare la presenza delle nuove forme di povertà, delle tensioni sociali e della fragilità delle famiglie e dei giovani”.
Aggiornamento ore 11.19
“Come ricorda l’Oms, con il 60% della popolazione mondiale al lavoro, il 15% della quale affetta da un disturbo mentale, è necessaria un’azione urgente – spiega Liliana Dell’Osso, presidente della Sip – per ridurre lo stigma sul posto di lavoro attraverso la consapevolezza e la formazione e per creare un ambiente di lavoro più sano e inclusivo che protegga e supporti attivamente la salute mentale. Senza considerare come lo stigma crei una barriera all’occupazione e le persone affette da gravi disturbi mentali siano in gran parte escluse dal mondo del lavoro o impiegate in attività poco retribuite o insicure, spesso prive di tutele adeguate”.
Aggiornamento ore 13.22