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Lavoro, secondo il ministero 3,44 milioni attivazioni e trasformazioni

3.209.000 attivazioni di contratti di lavoro e 230mila trasformazioni in contratti a tempo indeterminato. Questi sono i numeri che si riferiscono al terzo trimestre del 2023 e che vengono estrapolati dalle tabelle delle Comunicazioni obbligatorie pubblicate sul ministero del Lavoro. Il tutto a fronte di 3.091.000 cessazioni di contratto.

Per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato – comprese le trasformazioni – sono 687.312. si è notato un calo dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2022.

535.925 sono i contratti a tempo indeterminato cessati nel periodo, dato che è inferiore rispetto ai contratti stabili. I contratti a tempo indeterminato hanno registrato infatti un calo del 5,1%.

“Nel terzo trimestre del 2023 – si legge nella nota – le attivazioni dei contratti di lavoro sono risultate pari a 3 milioni 209 mila, in aumento dello 0,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (pari a +20 mila contratti), e hanno riguardato 2 milioni 511 mila lavoratori, con una crescita tendenziale superiore rispetto a quella rilevata per i contratti, pari all’1,4%, corrispondente a +36 mila individui (Grafico 1). Prendendo in esame anche le trasformazioni a Tempo Indeterminato, pari a 230 mila, il numero complessivo di attivazioni di contratti di lavoro raggiunge 3 milioni 439 mila, in crescita dello 0,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. L’incremento coinvolge maggiormente il Mezzogiorno (+2,9%) e in maniera più moderata il Nord del Paese (+0,5%), mentre nel Centro si osserva un calo (-2,1%). L’incremento delle attivazioni interessa esclusivamente la componente maschile (+1,4%, mentre quella femminile registra un lieve calo, pari a -0,1%).”