Purtroppo sono dati in parte conosciuti (la realtà è davanti agli occhi di tutti), e per il resto prevedibili, quelli illustrati oggi dall’Istat in merito agli occupati e ai disoccupati nel mese di giugno. “Da febbraio 2020 – scrive l’Istituto di ricerca nel suo report mensile – il livello dell’occupazione è sceso di circa 600mila unità e le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 160mila, a fronte di un aumento degli inattivi di oltre 700 mila unità”.
Puntuale, di contro ecco che, a giugno, il tasso di disoccupazione è risalito all’8,8% (+0,6 punti) e, purtroppo, ancor più fra i giovani, la cui media ha toccato il 27,6% (+1,9 punti). Ne consegue che siano state molte di più le persone in cerca di occupazione: almeno 15omila (+7,3%), 99mila dei quali (+9,4%) uomini, rispetto alle circa 49mila donne (+5,0%), ugualmente distinte per ogni classe d’età. Diciamo che, complessivamente, è vero che il tasso di occupazione sia sceso, ma lievemente, l’Istat indica infatti che ad oggi si sia attestato al 57,5% che, in termini pratici, equivale ad un -0,1 punti percentuali.
Come si legge nel report, ”In quattro mesi, il tasso di occupazione perde un punto e mezzo, mentre quello di disoccupazione, col dato di giugno, si riavvicina ai livelli di febbraio”. Diversamente, il tasso di disoccupazione, altra cosa, è sostanzialmente aumentato, fino ad arrivare all’8,8%.
Sono maggiormente gli uomini a cercare un’occupazione, circa 149mila unità in più (che equivale a un bel +7,3%), a fronte delle donne, + 50mila (pari a un +5,0%). Nello specifico invece, il tasso di inattività è calato un poco attestandosi al 36,8% (-0,3 punti).
Al momento l’unica certezza è che siamo sempre più poveri…
Max