Purtroppo ci si ricorda di loro soltanto in occasione delle ‘grandi tragedie’ (vedi Rigopiano o i terremoti). Eppure, loro vegliano sulla nostra sicurezza ogni giorno, 24h no stop.
Intorno all’eroico corpo dei Vigi del Fuoco, nonostante gli evidenti ‘lavori’ ai quali sono deputati, da anni si affianca puntualmente – ed incredibilmente – la poca considerazione dei governi, di volta in volta in carica.
“E’ arrivata l’allerta ma con grande ritardo”
Anche stavolta, nonostante quello che il Paese sta vivendo, loro sono costretti ad ‘arrangiarsi’ – paradossalmente – per aiutarci. Come ci rivela Maurizio, pompiere romano di grandissima esperienza, “Era da da mesi che invocavamo l’allerta gialla, quella relativa alle calamità, ma ce l’hanno concessa con grande ritardo. Chissà, forse qualcuno pensava che costasse troppo mantenere le caserme allertate 24h. Così siamo arrivati ad oggi dove, nonostante l’allarme – denuncia ancora Maurizio – il nostro corpo è costretto a lavorare senza mascherine, guanti, e i più elementari sistemi di sicurezza personale. Questo perché non abbiamo avuto tempo, modo e mezzi di organizzarci”.
“Costretti ‘ad evitarci’ pur lavorando insieme”
Senza contare poi che, anche per loro, come per tutti valgono le stesse regole comportamentali che seguiamo ogni giorno, nelle file in farmacia o nei supermercati: “Considera che, dovendo rispettare la famosa distanza di un metro, senza mascherine – rivela il vigile del fuoco romano – dobbiamo salire sul camion con i caschi e le visiere abbassate, guadando ciascun da un lato diverso per non incrociare i nostri visi, visto che viaggiamo ‘attaccati’. Se prima nella sala operativa lavoravano 6 persone, essendo sale piccole, per sicurezza vi lavoravano due per turno. E nel frattempo arrivano decine di segnalazioni alle quali dover rispondere… il caos!”.
La solitudine di questi nostri angeli custodi
Certo è difficile anche immaginare la ‘solitudine’ di questi silenti angeli custodi che, nei pochi momenti di pausa, debbono trovare un tavolo lontano, in caserma, dove mangiare qualcosa senza poter rilassarsi a chiacchierare con un collega, magari per stemperare lo stress accumulato dal loro complicato e pericoloso lavoro…
Max