Può essere considerata a tutti gli effetti una vera e propria ‘battaglia di civiltà’, quella che l’On. Walter Rizzetto (Fdi), si è preso sulle spalle, per rssitire diritti e dignità a tutti i cosiddetti ‘lavoratori fragili’.
Una battaglia lunga e dura la sua, che spesso ospitiamo sulle nostre pagine.
A tal proposito, Rizzetto è tornato a scriverci, per illustrare l’attuale situazione (puntualmente ‘stabile!) dove, il ‘refrain’ è esattamente lo stesso più volte espresso in passato: “Chiediamo di poter lavorare in sicurezza, di essere utili alla società, guadagnarci uno stipendio e crearci un futuro pensionistico”.
In sostanza, si legge nella nova diramata, “La pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza l’annoso problema dei lavoratori fragili e invalidi, che siamo sempre esposti a rischi per la nostra salute a causa delle nostre pluripatologie e delle terapie salvavita (immunosoppressori, chemioterapia, radioterapia, dialisi) che siamo costretti a assumere quotidianamente. A causa del nostro sistema immunitario indebolito, non siamo in grado di fare fronte ad agenti patogeni e rischiamo di andare incontro a una malattia grave, fino ad arrivare alla morte”. Dunque, tiene a rimarcare Rizzetto, “È fondamentale tutelare i lavoratori fragili anche dopo la fine della pandemia da Covid-19, poiché esistono comunque altre infezioni (da agenti patogeni virus, batteri, funghi, protozoi, ecc.) che possono essere pericolosi per la nostra salute”.
Dunque, a proposito del Covid, citando le ‘raccomandazioni’ rivolte alle persone immunodepresse, così come evidenziato sul sto istituzionale salute.gov.it, Rizzetto fa notare che “Le evidenze scientifiche indicano che i pazienti immunodepressi, come ad esempio le persone con immunodeficienze congenite o secondarie, le persone trapiantate, le persone affette da malattie autoimmuni in trattamento con farmaci ad azione immuno-soppressiva, così come le persone con malattie oncologiche o oncoematologiche, sono particolarmente a rischio, sia per quanto riguarda la morbilità che la mortalità in caso d’infezione da virus respiratori, tra cui i coronavirus”.
Ma non solo, Rizzetto cita anche la ‘scheda tecnica della Uil Scuola riservata ai ‘lavoratori fragili’, dove viene specificato che “Non c’è inidoneità alla funzione. Inidoneo è l’ambiente di lavoro, per la tutela e la sicurezza sanitaria in particolare dei lavoratori c.d. fragili. È questo il punto di partenza”. Ed infatti, rifacendosi a quanto pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale, l’onorevole di Fdi, sottolinea quanto scritto: “Tutti i lavoratori fragili riconosciuti da un certificato medico legale, che rientrano nella lista delle patologie stilata nel decreto interministeriale del 04 febbraio 2022, devono essere tutelati.
“Eppure – commenta amaramente – non tutti i lavoratori fragili possono usufruire del lavoro agile e quindi non sono adeguatamente tutelati. Infatti, dal 01 luglio 2022 al 30 settembre 2023 per la P.A. e al 31 dicembre 2023 per l’Amministrazione Privata, sono tutelati dal lavoro agile solo ed esclusivamente quei lavoratori fragili che per mansione possono usufruire del lavoro agile (smart working). Quindi, sia il Governo Draghi e successivamente anche Governo Meloni, sono consapevoli che i lavoratori fragili devono essere adeguatamente tutelati.
Altrimenti, mi chiedo perché continuare a prorogare il lavoro agile per i lavoratori fragili? Ma perché le tutele sono esclusivamente per i lavoratori fragili che hanno una mansione compatibile solo con il lavoro agile?
Perché due lavoratori fragili con la stessa patologia, ad esempio malati di cancro in terapia salva vita (chemioterapia, radioterapia):
Eppure tutti e due i lavoratori rientrano nella lista interministeriale come sopra, Migliaia di lavoratori fragili dal 01 luglio 2022 ad oggi sono incorsi nella decurtazione dello stipendio, fino ad arrivare al licenziamento per giusta causa dovuta al superamento del comporto.
Ormai questa ingiustizia dura da un anno, non è minimamente accettabile in un Paese civile come il nostro!”
Ed ancora, continua l’onorevole nella sua accorata lettera-denuncia: “Siamo a conoscenza, come gruppo, di famiglie monoreddito che rischiano di non avere un piatto di minestra sulla tavola, in quanto sono andati incontro al licenziamento per il superamento dei giorni di malattia. In quanto il medico competente li ha di nuovo dichiarati inidonei a tornare a lavorare in presenza, non avendo una mansione compatibile con il lavoro agile, sono stati costretti a dover usufruire della malattia ordinaria che va ad inficiare nel comporto. Tutti i lavoratori fragili devono essere tutelati, senza dover rischiare gravi conseguenze in caso di contagio (e non solo da Covid-19). Non esistono lavoratori di serie A e di serie B.
Chiediamo di poter lavorare in sicurezza, di essere utili alla società, guadagnarci uno stipendio e crearci un futuro pensionistico. Il Governo deve adottare tutte le misure necessarie per tutelare tutti i lavoratori fragili, senza distinzioni di mansione. Questo rappresenterebbe un segnale importante di sensibilità verso i più deboli e, allo stesso tempo, un risparmio per le casse dello stato”.
Dunque termina lnota stilata da Rizzetto, “Un lavoratore che si ammala di meno rende di più alla sua azienda e costa di meno alle casse del SSN e all’INPS. La soluzione ideale per i lavoratori fragili sarebbe l’adibizione al lavoro agile, anche attraverso il cambio di mansione, qualora fosse necessario”.
La speranza risiede in un interrogativo con il quale l’onorevole di Fdi conclude la sua nota stampa: “Verrà emanato al più presto un nuovo provvedimento retroattivo, per i lavoratori fragili impossibilitati ad usufruire del lavoro agile, in modo che l’assenza del periodo dal 01 luglio 2022 al 31 dicembre2023 venga considerata come ricovero ospedaliero e che tale non vada ad inficiare nel comporto?”
Max