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L’aviazione ucraina non esclude un attacco diretto ai missili balistici avversari nel territorio russo

Altro che pace, mentre (come scriviamo in un altro articolo), l’eventuaità di un negoziato tra Mosca e Kiev è a centro di contrapposte e reciproche ‘imposizioni’, quanto giunge oggi da Kiev lascia poco spazio a questa possibilità.

L’aviazione ucraina non esclude un attacco diretto ai missili balistici avversari nel territorio russo

Oggi infatti, ‘grazie’ ai continui rifornimenti di armi forniti dall’Occidente ( soprattutto dagli Stati Uniti), gli alti vertici dell’aviazione ucraina hanno riferito che,  appunto in virtù dell’arrivo dei nuovi sistemi di difesa aerea, saranno finalmente in grado di opporsi  ai missili balistici iraniani acquistati dalla Russia. Ma non solo, vista l’alta efficacia tecnologica dei nuovi sistemi, il portavoce dell’Aeronautica ucraina, Yuriy Ihnat, ha anche annunciato che non è da escludere un attacco diretto ai siti di lancio dei missili made in Iran. Il che, tradotto, significa un attacco al territorio russo.

L’aviazione ucraina: “I missili iraniani devono in qualche modo essere distrutti, probabilmente da dove vengono lanciati”

Come ha infatti riferito Ihnat, , “Devono in qualche modo essere distrutti, probabilmente da dove vengono lanciati. Perché non abbiamo mezzi efficaci per combattere i missili balistici, ad eccezione della loro distruzione nella fase di lancio“. Questo perché i vettori fabbricati in Iran hanno “una gittata di 3-700 chilometri, che in linea di principio non creerà nulla di nuovo per l’Ucraina. Penso che sia la leadership militare che i nostri partner stiano cercando modi efficaci per contrastare queste nuove minacce“.

Missili iraniani alla Russia, l’intelligence ucraina: “Sappiamo che sono già stati fatti accordi e come vengono consegnati”

Dal canto suo, intervistato dall’Economist, Vadim Skibitskiy, vice capo dell’intelligence militare ucraina, riferendo della fornitura di missili iraniani alla Russia, ha affermato che “Sappiamo che sono già stati fatti accordi“. Da quanto si evince,  i missili iraniani Fateh-110 e Zolfghar vengono consegnati per via aerea, arrivando nell’area occupata della Crimea, ed anche  via mare nei porti russi del mar Caspio.

Insomma, di questo passo, la ‘questione’ sembrava davvero ancora lunga…

Max