Nell’ambito delle riaperture dei confini nazionali – con ‘riserva’ – stamane è toccato alla ‘simpatica’ Austria, dare l’ennesimo un esempio di imbecille discriminazione, annunciando di aprire i propri confini ai paesi vicini… ma non all’Italia.
Una ‘scelta’, oltre che stupida, come dicevamo, discriminatoria, come ha tenuto severamente a sottolineare la Commissione Ue: “spiegando in modo chiaro” che eventuali – tali da revocare le restrizioni all’interno dell’Ue – dovrebbero comunque essere “criteri vincolanti basati sul principio di non discriminazione“.
Come ha infatti tenuto a sottolineare la portavoce della Commissione, ”Ora in questo contesto gli stati membri stanno annunciando una serie di misure: abbiamo sempre detto che è assolutamente cruciale che cooperino, che si coordinino e che comunque si informino l’un l’altro prima dell’adozione delle misure. Abbiamo visto che è stato così in un certo numero di casi ed incoraggiamo gli stati membri a continuare a farlo. Non ci convertiremo all’uso di commentare qui dal podio ogni giorno ogni singola decisione adottata da uno stato membro. Quello che abbiamo fatto – hanno quindi aggiunto da Bruxelles – è stato di produrre una serie di linee guida per gli stati membri su come procedere alla revoca delle restrizioni ai confini interni e a questo riguardo il principio molto importante è quello della non discriminazione basato sulla nazionalità ma anche sul principio che regioni con la stessa situazione epidemiologica ricevano lo stesso trattamento”.
Max