Latte la controproposta dei pastori sardi: Subito 80 centesimi al litro. Centinaio: Ok dell’Ue al nostro piano. Sembra essere arrivata ad una svolta la vicenda legata alla protesta dei pastori sardi per il latte e, nello specifico, per i prezzi ritenuti eccessivamente bassi in merito alle proprie produzioni. Un piano che porti subito il prezzo del latte a 80 centesimi a litro e, poi, progressivamente a un euro sembra essere la chiave di volta dell’accordo.
Un documento in 12 punti è stato votato dall’assemblea a Tramatza (Oristano) e approvato per alzata di mano per porre forse un punto decisivo alla vicenda del latte e delle proteste dei pastori sardi. Intanto si dimette il presidente del consorzio di tutela del Pecorino romano.
La sintesi dell’intesa è questa: prezzo del latte ovino subito a 80 centesimi e poi 1 euro a regime, cancellazione dei Consorzi di tutela, distribuzione più equilibrata dei profitti all’interno della filiera. Nella summa delle proposte rilanciate dai pastori sardi riuniti a Tramatza (Oristano) tramite il documento di 12 punti e approvato all’unanimità per alzata di mano si leggono le linee guida di quella che rappresenta una sorta di controproposta bilanciata. E che potrebbe andare a migliorare l’accordo siglato sabato scorso a Cagliari col ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio, che ha stretto la mano ad una prima intesa su 72 centesimi al litro ottenendo una tregua di tre giorni alle proteste. Tregua che però è durata soltanto una notte.
Dal fronte istituzionale, va detto inoltre che, per ciò che gli compete il ministro, dopo aver guidato una riunione con il commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan, ha potuto dunque dirsi particolarmente soddisfatto in merito a questi nuovi parametri di intesa tra le parti. “Abbiamo avuto l’ok dell’Europa al nostro piano e questo renderà più disteso l’incontro di giovedì tra le parti, sia per la gestione dell’emergenza che per riorganizzare la filiera”. Sul piano di ritiri del pecorino, Centinaio ha anche guadagnato una rassicurazione in merito al fatto che “non si tratta di aiuto di Stato”. Hogan ha poi confermato l’invio di funzionari Ue in Sardegna per coinvolgere il Consorzio nei programmi Ue.