Sebbene siano passati ben 48 giorni dall’invasione russa in Ucraina, per noi, ancora letteralmente scioccati nel dover assistere nel 2022 ad una guerra così violenta, soprattutto ‘alle porte di casa’, è una fatto a dir poco spiazzante. Dunque premesso che se certe situazioni non si vivono sulla propria pelle, è difficile giudicare, per certi versi impressiona un po’ la caparbietà con la quale il leader di Kiev – nonostante i dolorosi lutti – continua ad esortare i suoi ad imbracciare i mitra.
Ma Zelensky, comunque ‘obbligato’ a doversi difendere, mantiene inalterata la sua linea, continuando a richiedere agli occidentali l’invio di armi.
Così, anche la notte scorsa, nel corso di un videomessaggio, rimarcando il bisogno urgente due ulteriori armamenti, Zelensky è tornato a ‘smuovere’ le coscienze dei paesi ‘amici’ affermando che chi tiene armi e mezzi bellici custoditi nei propri arsenali, deve ritenersi responsabile della morte di migliaia di civili ucraini.
Come ha infatti rimarcato il presidente ucraino, ”Se avessimo caccia e veicoli blindati pesanti a sufficienza e l’artiglieria necessaria, ce la potremmo fare. Sono sicuro che avremo quasi tutto quello che ci serve. Ma non si perde solo tempo, si perdono anche le vite degli ucraini, vite che non torneranno più indietro“. Poi il duro attacco – che certo non contribuisce alla causa – “C’è anche la responsabilità di continua a tenere le armi di cui l’Ucraina ha bisogno negli arsenali. Una responsabilità che resterà per sempre nella storia”.
Poi il leader ha commentato le denunce circa il ‘presunto’ uso di sostanze chimiche da parte dei russi, affermando di non escluderlo, visto che “ci troviamo in una nuova fase di terrore. Gli occupanti – ha spiegato – hanno rilasciato una nuova dichiarazione, che testimonia la loro preparazione per una nuova fase di terrore contro l’Ucraina e i nostri difensori. Uno dei portavoce degli occupanti ha affermato che potrebbero usare armi chimiche contro Mariupol. Prendiamo questa dichiarazione molto seriamente”.
Infine, anche per ‘avvertire’ soprattutto i civili, Zelensky ha riportato che “gli occupanti hanno lasciato mine dappertutto. Nelle case che hanno confiscato, nelle strade, nei campi. Hanno minato le proprietà della gente, le auto, le porte”. Dunque attenzione alle mine e alle munizioni pericolose, “che le truppe russe hanno lasciato al Nord del paese nel corso della loro ritirata”, si tratta, ha ribadito il presidente ucraino, di “decine se non centinaia di migliaia“.
Max