A far scattare l’allerta, le pressanti richieste di nulla osta per l’ingresso in Italia di cittadini extracomunitari da impiegare in lavori agricoli a tempo determinato. Le richieste di permesso di soggiorno rendevano chiara l’incongruenza, dovuta alla coincidenza perfetta fra la sede legale dell’azienda richiedente, la manodopera lavorativa e la sede lavorativa del cittadino extracomunitario, ubicate nel centro cittadino di Latina, ovvero in un’area non utilizzabile per l’attività agricola. In manette anche un avvocato, reo di aver falsificato dei documenti, mentre si cerca un indiano che aveva il compito di portare in madrepatria una grossa quantità di euro falsi.