“Mi sento un pittore che usa la macchina fotografica come fosse un pennello”, così si descrive Nino Cramarossa, artista poliedrico, capace di attraversare differenti medium espressivi (come la pittura, la fotografia e il cinema), che ormai da anni indaga la dimensione umana in tutte le sue sfumature e in relazione allUniverso. Il bianco e il nero, e l’alternanza di zone in luce e zone in ombra, enfatizzano i contorni dei visi e dei corpi che sembrano quasi disegnati dallo stesso artista, tracciati in una sospensione atemporale disincantata e preannunciatrice di nuovi misteri. Lessenza dellumanità si fa immagine; luomo, solo o in coppia, attraversa questo fragile e instabile universo, di cui resta soltanto una fotografia come traccia tangibile di questo tortuoso ma necessario percorso: “Voglio mostrare la lotta interiore attraverso l’arte, perché è il mezzo più forte per sconfiggere l’ipocrisia e le false convinzioni indotte dal sistema”, spiega l’artista. Ora, attraverso la serie ’Corpo e Spirito’, senza il bisogno di ricorrere a una narrativa, Cramarossa racconta attimi di esistenza con unattitudine dualistica, ispirandosi allUomo e il Cosmo, il corpo e lo spirito, il conscio e linconscio, la materia e lindeterminato. “Per me è sempre la battaglia… a favore delle anime e non delle regole”, ama ripetere ’l’illuminato’ descrivendo questa sua continua affermazione dell’identità umana attraverso le sue molteplici equivalenze e differenze. ’Corpo e Spirito’ è articolato dall’esposizione di 23 opere e, oltre a una piccola selezione di dipinti, anche da un cortometraggio, a completare e, soprattutto, testimoniare visivamente, il multisfaccettato percorso artistico di Nino Cramarossa. Di origine pugliese ma romano dadozione, l’artista si è laureato in Storia dellArte sotto la guida di Giulio Carlo Argan, alla fine degli anni Settanta. Quindi si trasferisce a Londra dove, nel 1988, si diploma in Pittura al Chelsea College of Art. Un anno dopo perfeziona e completa i suoi studi, diplomandosi in Fotografia, Incisione e Serigrafia, al London College Printing. La fotografia diviene così un suo nuovo mezzo espressivo per investigare luomo nella sua integrità psico-emotiva: volti di bambini, profili femminili e nudi in pose michelangiolesche, ritratti in sequenze di scatti, con micro variazioni percepibili solo ad un attento osservatore. Nel 2000, dopo lesperienza londinese, Cramarossa torna a Roma, dove trasforma la sua abitazione in una sorta di tempio delle espressioni visive: un rifugio nellarte, crocevia di parallele esperienze artistiche da mettere in scena. La vita di Nino Cramarossa è indiscutibilmente ed intrinsecamente vissuta di Arte. L’essenza umana, connubio tra Corpo e Spirito, respira sulla Terra volgendo lo sguardo verso il Cielo. La mostra rimarrà visibile dal 30 novembre al 14 dicembre, presso il Circolo Mario Mieli di via Efeso 2A, a Roma, nel quartiere di San Paolo. Per quanti interessati a ’viaggiare’ nell’anima dell’artista, www.facebook.com/ninocramarossa