Il rapporto genitori-figli è al centro de “L’Angolo del Parent Coach” di questo primo venerdì di aprile, con l’analisi di una pellicola diretta da Darren Aronofsky. Adattamento cinematografico dell’omonima opera teatrale, “The Whale” è vincitore di diversi premi Oscar tra cui quello al miglior attore protagonista, conquistato da Brendan Fraser e quello al miglior trucco e acconciatura.
“The Whale” riporta massimamente i diversi drammi individuali di ogni singolo personaggio; i protagonisti infatti, sono tutti accomunati, umanamente e psicologicamente, da differenti criticità. Tra i numerosi spunti però, Danyla decide di concentrarsi sul rapporto padre-figlia, caratterizzato soprattutto da rabbia ed impotenza: l’impotenza di una figlia di fronte alla volontà del padre di dirigersi verso l’autodistruzione e la rabbia della stessa per non essere il motivo di salvezza di un padre pentito degli errori passati.
Charlie, il protagonista, non si sente adeguato. “Non si sente adeguato a fare il padre”, dice Danyla, e non si sente adeguato per il suo aspetto. Abbandona se stesso in un vortice che lo conduce lentamente alla morte, senza alcuna speranza, ma vuole a tutti i costi recuperare il rapporto con la figlia, sgretolato a causa del passato: “Oltre a questo, ho bisogno di sapere se mia figlia avrà una vita decente. Una in cui si prenderà cura delle persone e in cui le altre persone si prendano cura di lei. E ho bisogno di sapere che starà bene. Ho bisogno di sapere che ho fatto una cosa giusta nella mia vita!”
Un secondo aspetto è legato fermamente al concetto di autodistruzione, a causa di una forma fisica estrema che non ha possibilità di recupero; Charlie continua ad abbuffarsi fino ad arrivare al limite. “Questo è un messaggio fondamentale” continua la Dott.ssa De Vincentiis. “Abbiamo bisogno di un’educazione, anche nelle scuole, per non arrivare definitivamente ad un punto di non ritorno. La salute è importante e l’aiuto di un professionista è essenziale, non va ignorato”.