LANDINI: ” RENZI NON HA CONSENSO PERSONE ONESTE”, É BUFERA

    Tra governo e sindacati è di nuovo scontro  sul jobs act. Ad accendere gli animi, una frase di Maurizio Landini, leader Fiom, per il quale l’esecutivo “non ha il consenso delle persone oneste, dei lavoratori e di chi cerca un lavoro”. Parole poi smussate in parte dal sindacalista, ma che hanno comunque provocato la reazione del Pd e di Confindustria. “Dire che governo non ha il consenso delle persone oneste offende milioni di lavoratori che nel Pd credono. Spiace che a farlo sia un sindacalista” ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini, mentre Ernesto Carbone, della segreteria del partito ha chiesto a Landini di “chiedere scusa a 12 milioni di italiani”. “Si salva il lavoro tenendo aperte le fabbriche e le aziende, non alimentando polemiche o giocando a chi urla piu’ forte” ha replicato il premier durante la firma di un accordo sulla siderurgia che “salva 410 posti di lavoro”. Anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha replicato a Landini: “Io personalmente – ha detto – mi ritengo una persona molto onesta, non onesta di piu’”. Intanto, il premier Matteo Renzi, e’ intervenuto a un convegno di Confindustria difendendo il merito del provvedimento su cui l’aula ha iniziato oggi il suo iter votando contro le pregiudiziali di costituzionalita’. L’articolo 18 che “prima rappresentava un ostacolo, ora non lo e’ piu’” e la riforma del lavoro ora “dovrebbe stimolare gli investimenti” in Italia ha spiegato il premier alle Confindustrie europee riunite da Squindi. “Dobbiamo cambiare il nostro mercato del lavoro. Ci sara’ un decreto attuativo. L’ultimo voto dovrebbe essere il 9 dicembre”, ha detto agli industriali. E ancora: “Abbiamo trasmesso il messaggio di una riduzione dell’onere fiscale che grava sul lavoro. L’idea e’ un po’ di provocarvi Abbiamo liberato il sistema tradizionale italiano”, ha insistito Renzi ’dribblando’ la domanda dei cronisti sul voto di fiducia: “Lo scopriremo solo vivendo”, ha risposto il premier che si era detto possibilista circa un iter ordinario del decreto. Renzi e’ ritornato a parlare anche di Europa e di legge elettorale: “E’ necessario cambiare l’Unione europea ma prima dobbiamo cambiare noi stessi. Dobbiamo dare un messaggio di cambiamento radicale”, “questa e’ l’unica strada per essere credibile”. L’Italia dunque rispettera’ il vincolo del 3%, ha aggiunto, ma “il mondo e’ cambiato, dobbiamo pensare ad un nuovo paradigma. Questa e’ la discussione per il 2015”, ha pero’ sottolineato ed ha proseguito: “Noi sosteniamo Juncker solo dopo la sua decisione di fornire un messaggio di cambiamento con il suo piano di investimenti”. E la nuova legge elettorale sara’ un altro punto di forza per il Paese: portera’ una rivoluzione, “con la chiara designazione del vincitore”.