Gli interessi dei lavoratori non sono rappresentati al governo. È quanto dichiarato dal segretario
della Fiom Maurizio Landini che ieri veniva intervistato da Lucia Annunziata nel programma di Rai
3 In Mezzora. Il capo dei metalmeccanici ha spiegato di aver cambiato idea sul presidente del
consiglio Matteo Renzi parlando proprio dellarticolo 18.
Allinizio del mandato del premier, infatti, il segretario della Fiom, a differenza del segretario
generale della Cgil Susanna Camusso, sembrava abbastanza vicino al fiorentino. Poi, la rottura.
Su Renzi, ho cambiato idea quando ho capito che lui scelse le politiche di Confindustria e di
seguire quello che gli chiedeva lUe. Ha spiegato Landini che ha continuato: Quando lo incontrai
parlammo di articolo 18. Lui mi disse che lEuropa premeva su di lui e io gli risposi che se avesse
toccato larticolo 18 avrebbe aperto la strada al conflitto allinterno del Paese. Allinizio diceva
di voler cambiare il Paese e io gli dissi cambiamolo insieme. Parole dure di Landini che ha
ribadito: Lunico modo per far cambiare idea al governo è di convincere Renzi che noi abbiamo
la maggioranza dei consensi, convincerlo che contro il lavoro non va da nessuna parte. Ma
soprattutto che noi non ci arrenderemo. Alle domande rivoltegli riguardo gli scontri avvenuti a Roma durante la manifestazione dello
scorso 25 Ottobre Landini ha risposto: Il problema per me non sono i poliziotti che erano in
piazza ma chi ha dato lordine di andare in assetto anti sommossa. Noi in quella piazza siamo
stati aggrediti e non a caso abbiamo avuto dei feriti. Noi non abbiamo alzato un dito. Abbiamo
manifestato e impedito che la situazione degenerasse. Mi assumo la responsabilità di aver
garantito anche lordine pubblico, ha tuonato il segretario annunciando che la Fiom sciopererà
e manifesterà in piazza il 14 novembre a Milano e il 21 a Napoli. Aggiungendo: Vogliamo
conquistare un confronto che Renzi ci nega. Quanto al suo futuro, che molti vedono da leader di un partito alla sinistra del Pd, Landini ha
commentato: Io oggi voglio continuare a fare il sindacalista e non voglio impegnarmi in politica.
Nella mia testa di fare la minoranza non frega nulla, ciò che mi importa è cambiare il paese. Mi
preoccupo di unire i lavoratori e di cambiare le politiche di questo governo.