Non passa tempo senza che, puntualmente, questo continuo ‘genocidio’ di morti innocenti ci regali immagini simboliche – ma purtroppo reali – che si celano dietro le storie di questi mille angeli senza nome. L’ultima in ordine di tempo, è quella di una giovane donna con accanto un bimbetto, rinvenuti a circa 60 metri di profondità, dove è stato individuato il relitto un natante affondato nei giorni scorsi al largo dell’isola di Lampedusa.
Ora non sappiamo con esattezza se davvero si tratti di madre e figlio, con molta probabilità sì, ma quel che conta è la constatazione di un’orribile realtà, con la quale, nell’indifferenza generale, continuiamo a confrontarci quasi ogni giorno.
Stamane i sommozzatori della Guardia costiera, si sono immersi per recuperare le vittime di questo naufragio e, come segno di rispetto, il corpicino del bimbo è stato il primo ad esser stato riportato alla luce del sole. Al momento sarebbero 7 su 12 i corpi recuperati i quali, una volta a bordo della motovedetta saranno poi condotti al molo Favaloro. Domani si ricomincia…
Max