“L’amore non uccide”: in corteo per dire “no” alla violenza contro le donne

LADISPOLI – Un’occasione per non girarsi dall’altra parte, per dimostrare che non si è indifferenti, per abbattere quel muro di omertà che spesso, troppo spesso, ha portato a sofferenza e anche alla morte. Riflettori puntati sul 25 novembre: la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E anche Ladispoli intende onorare e ricordare questo giorno e soprattutto loro: quelle donne morte per mano di chi diceva di amarle e proteggerle. “L’amore non si uccide” recita lo slogan dell’iniziativa promossa dalla “Rete rosa”. Appuntamento lunedì prossimo alle 20 col corteo che partirà da piazzale Roma e arriverà in piazza della Vittoria dove i partecipanti potranno “piantare” come lo scorso anno, il fiore rosso finto con stelo in metallo, in ricordo delle vittime. L’auspicio dell’organizzatrice è che anche quest’anno partecipino, proprio come nel 2023, tanti uomini e bambini, per far comprendere che la battaglia che si sta intraprendendo non è solo al femminile ma che coinvolge tutti a 360 gradi. «Forse è ora che cambi anche il sistema di educazione – ha spiegato Caterina De Caro – perché ancora oggi siamo purtroppo reduci di una educazione che vuole la donna angelo del focolare, portata a subire alcuni atteggiamenti degli uomini e in silenzio. Ai nostri tempi si diceva che uno schiaffo da parte del marito arrabbiato, può essere tollerato, come tollerabili erano i tradimenti. Ci hanno insegnato, soprattutto – aggiunge ancora Caterina – che i panni sporchi si lavano in famiglia». Ed è proprio da questo preconcetto che per la Rete Rosa bisogna uscire. Perchè rivolgersi ad un amico, ad un esperto, per chiedere aiuto. Ed è proprio con questo spirito che è nato il gruppo whatsapp. Protagoniste: le donne, di tutte le età. Obiettivo: fare rete. Perché «finché laveremo i panni sporchi in famiglia subiremo violenza. L’unico modo per vincere questi insegnamenti distorti, è parlarne». E l’auspicio è che questo messaggio arrivi a tutti: a cominciare, proprio, dai bambini: gli uomini e le donne di domani. ©RIPRODUZIONE RISERVATA