E’ stata l’agenzia di stampa AdnKronos a raggiungerla telefonicamente, per farsi spiegare come è possibile che una ragazza laureata ed impegnata nel sociale insomma, una ragazza qualsiasi, tranquilla, possa aver compiuto un gesto così azzardato, reso ancora più grave dalla consapevolezza di aver in qualche modo aggredito un uomo, come Matteo Salvini è comunque un rappresentante politico.
“Non dico niente dell’aggressione, sto facendo altro e non voglio parlare. Non sono obbligata e non me la sento di dire niente”, risponde con voce flebile A.F.B.,la giovane che il giorno prima, nel comune toscano di Pontassieve, ha inveito contro il leader della Lega, fino strappargli i rosari che aveva al collo, e persino un lembo della camicia. Ma la giovane preferisce trincerarsi dietro il silenzio: ”Non sono obbligata a parlare con voi, vero? Sto facendo altro adesso e non voglio commentare. Non me la sento di dire niente“.
La cronista fa appena in tempo a domandarle: ma almeno si è pentita? “Mi dispiace…” tentenna A.F.B. che subito dopo riaggancia la cornetta…
Max