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“L’accordo con la Russia? Credo occorra da qualche giorno fino a una settimana e mezza” rivela Podolyak, “Dovremo ricostruire il paese”

Chiamato da un quotidiano polacco ad ipotizzare una tempistica circa le probabilità che Russia ed Ucraina riescano a raggiungere un accordo comune, Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky, ha tenuto intanto a rimarcare che “Uno dei punti chiave dell’accordo di pace tra Ucraina e Russia sarà il cessate il fuoco immediato e il ritiro totale dell’esercito russo dal territorio ucraino“.

Il consigliere di Zelensky: “Un comune accordo con la Russia? Credo occorra da qualche giorno fino a una settimana e mezza”

Tuttavia poi proseguito il consigliere, ”Da qualche giorno fino a una settimana e mezza. Tuttavia, i negoziati saranno un processo su larga scala a cui partecipano non solo Russia e Ucraina. Partecipano in maniera non diretta anche i nostri partner, tra cui la Polonia. Perché non vogliamo firmare solo un accordo ma sviluppare un meccanismo concreto che garantisca la nostra sicurezza in futuro”.

Il consigliere di Zelensky: “L’accordo di pace aiuterà a far cessare la fase attiva del conflitto. E poi dovremo ricostruire il Paese…”

Come ha spiegato ancora Podolyak, ”Finora, sia la delegazione russa che quella ucraina sono ferme sulle loro posizioni. La risoluzione delle controversie può richiedere da pochi giorni a una settimana e mezza. Durante questo periodo, dobbiamo avvicinarci a un accordo di pace. Tenendo ovviamente conto degli interessi dell’Ucraina, che ha subito enormi danni da parte della Russia. L’accordo di pace aiuterà a far cessare la fase attiva del conflitto. E poi dovremo ricostruire il Paese. E’ chiaro che la Russia non ha nessuna possibilità di mostrare che oltre a lei ci sono altri colpevoli in questa catastrofe”.

Il consigliere di Zelensky: “Per assicurare che la Russia rispetti l’accordo saranno messe per iscritto le modalità del ritiro dei russi”

Come spiega il consigliere del presidente ucraino, “La Russia non avrà altra scelta che iniziare un ritiro immediato delle sue forze armate. Dopo la firma dell’Accordo la Convenzione di Vienna entrerà in vigore per entrambe le parti. In cui è chiaramente scritto che il trattato di pace può essere annullato se gli stati in guerra non ritirano le loro truppe dal territorio nemico. Pertanto, qualsiasi tentativo di trattenere i soldati russi sul suolo ucraino sarà legalmente infondato. Per assicurare che la Russia rispetti l’accordo saranno messe per iscritto le modalità di ritiro delle truppe dal territorio ucraino e l’aiuto concreto dei nostri partner che garantiranno il rispetto delle condizioni dell’accordo e la sicurezza dell’Ucraina in futuro”.

Il consigliere di Zelensky: “Cerchiamo una formula giuridica finito di lavorare sulle condizioni, inizieremo a organizzare l’incontro”

Riguardo al fatto se, firmato l’accordo, sia Donetsk che Luhansk potranno ritornare sotto il controllo ucraino, Podolyak ha assicurato che in anche in questo senso “le trattative continuano. Cerchiamo una formula giuridica. Quando la troveremo, i presidenti di Ucraina e Russia continueranno i negoziati in un incontro speciale che – ha precisato – non appena avremo finito di lavorare sulle condizioni, inizieremo a organizzare l’incontro. Questo sarà il tema delle prossime settimane. Ma il luogo non ci interessa. Qualsiasi paese, tranne la Russia. Ora non ci pensiamo, stiamo lavorando sull’accordo di base. Dopodiché parleremo di come dovrebbe svolgersi l’incontro. La stretta di mano è il nostro minor problema“.

Il consigliere di Zelensky: “Mosca nega i bombardamenti sui civili, ma la verità è nelle catastrofi umanitarie provocate dalla Russia”

Podoliak ha poi tenuto ad accusare Mosca che, denuncia, ”Cerca di convincere il mondo che non distrugge aree residenziali, non bombarda le città e non ci sono vittime tra la popolazione civile. Queste sono tesi di propaganda completamente false. La verità è in migliaia di città, case e persone distrutte. La verità è nelle catastrofi umanitarie provocate dalla Federazione Russa”.

Il ministro della Difesa ucraino: “Spero che finiremo molto presto questa guerra, naturalmente sconfiggendo il Cremlino”

Dal canto suo invece Oleksii Reznikov, ministro ucraino della Difesa, parlando in video-conferenza con la commissione Esteri e Sicurezza del parlamento britannico, ha tenuto a specificare che, sì, i negoziati parlano di cessate il fuoco e di corridoi umanitari, ma “non accetteremo mai una capitolazione. Spero che finiremo molto presto questa guerra, naturalmente sconfiggendo il Cremlino”.

Reznikov (Difesa): “Si a un accordo di pace, ma non accetteremo mai una capitolazione, le nostre forze armate sono pronte a resistere”

Reznikov ha poi aggiunto che, ”Prima di tutto, durante i negoziati vogliamo parlare di cessate il fuoco, corridoi umanitari, la fornitura alla popolazione civile evacuata di acqua e cibo, e forse dopo potremo firmare un accordo di pace. Ma non accetteremo mai una capitolazione, e le nostre forze armate sono pronte a resistere. Oggi possiamo dire che i negoziati sono, più o meno, a livello tecnico. Naturalmente sono coinvolti avvocati, politici, e non voglio dare tutti i dettagli. Ma devo dire che non vi è nulla di cui essere soddisfatti. Sperò però che finiremo questa guerra molto presto e naturalmente che accadrà sconfiggendo il Cremlino“.

Max

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Max Tamanti