Tanto si sta discutendo intorno ai colori delle regioni, se modificarli o meno, che ad oggi, in base all’attuale situazione sanitaria, troviamo Campania, Lombardia, Lazio, Toscana, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Veneto, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano in zona gialla mentre, in zona bianca abbiamo invece Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria.
Colore regioni: cambiano se gli esiti del monitoraggio della Cabina di regia superano determinato parametri settimanali
Questo, ad oggi, rispetto a quanto emerso dall’ultimo monitoraggio settimanale della curva epidemiologica nel Paese, come sempre condotto dalla Cabina di regia, in collaborazione con l’Iss ed il ministero della Salute.
Ricordiamo che a determinare il cambio di colore (ad esempio, da giallo ad arancione), è il tasso di occupazione dei posti letto Covid nelle terapia intensiva, che non deve superare il 20% mentre, per quel che riguarda i ricoveri nell’area medica, non venga superata la soglia del 30%. Tutto ciò, sempre nell’arco dell’ultima settimana di rilevazione, unitamente all’incidenza che non deve andare oltre 150 casi per 100mila abitanti.
Colore regioni: questa settimana ben quattro regioni hanno sforato le soglie massime, passando chi in arancione e chi in rosso
Dunque, in base ai dati elaborati nell’arco degli ultimi 7 giorni, quattro regioni hanno mostrato valori che hanno superato le soglie dei parametri, come sopra indicato.
Ecco allora che Abruzzo, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Sicilia con grande probabilità si apprestano a passare dalla zona gialla a quella arancione. In bilico invece la situazione della Valle d’Aosta, che si spera riesca ad evitare il passaggio in zona rossa.
Colore regioni: ecco i parametri registrati in ciascuna regione, e perché la Valle D’Aosta potrebbe evitare la zona rossa
Nello specifico della situazione di ciascuna regione, ecco che nell’ultima settimana l’Abruzzo ha toccato il 31% per l’area medica, ed al 22,2% per le terapie intensive, con un’incidenza di 1.978 casi per 100mila abitanti; il Piemonte (30% per i ricoveri e 22,8% per le intensive), mostra un’incidenza di 2.259 per 100mila; il Friuli Venezia Giulia (33,6% area medica e 22,9% rianimazioni), segna un’incidenza pari a 2.451 su 100mila; segue infine la Sicilia (33,6% area medica e 20,2% rianimazioni), che ha un’incidenza di 1.169 su 100mila. Come dicevamo, pur avendo un ragguardevole 54,5% nell’area medica, la Valle d’Aosta è invece ferma per quanto riguarda le terapie intensive (18%), un dato che per l’appunto dovrebbe aiutarla ad evitare la zona rossa.
Max