La verità al tempo dei social nella fiction Non mentire

Grande prova attoriale per Alessandro Preziosi e Greta Scarano, in Non mentire di Gianluca Maria Tavarelli, su Canale 5dal 17 febbraio, è una serie scritta bene. Non mentire unisce thriller e psicologia, non scendendo mai nello scontato. Prodotta da Indigo Film, Non mentire è il remake di un format inglese molto apprezzato, Liar che in Gran Bretagna ha catturato nove milioni di spettatori. Nella fiction Preziosi è un cardiochirurgo, vedovo di bell’aspetto, padre di un teenager, una sera va a cena con la docente del figlio, donna molto bella. Il mattino seguente lui dice ad un collega che ha avuto un bel appuntamento, è filato tutto liscio, non vuole uscirci ancora. Lei invece telefona alla sorella: non sta bene. È stata violentata. Quale versione è veritiera? La soluzione non è così semplice, è un percorso complesso e tortuoso, pieno di insidie. La donna denuncia via social il presunto stupratore: la verità è trascritta sul web. “Non abbiamo creato eroi o personaggi solo positivi, ognuno ha le sue ombre” commenta il regista Tavarelli. “Abbiamo raccontato persone complesse come lo è la realtà, siamo andati a illuminare la zona grigia. Ho pensato che un racconto come questo fosse necessario perché tratta temi interessanti: la potenza dei social, l’impossibilità di capire dove sia la verità. Il giallo dà anche la possibilità di raccontare cose più profonde. Non mentire svela l’impossibilità di capire chi hai davanti: è successo un po’ a tutti almeno una volta nella vita”. Il chirurgo di alto rango che si dichiara innocente ma forse ha qualche scheletro nell’armadio, come l’insegnante brava che ha non dice tutta la verità. La storia tiene incollati fino all’epilogo. “Il cast è eccezionale per la credibilità” afferma Daniele Cesarano, responsabile fiction Mediaset. “Raramente ho visto in un prodotto televisivo italiano un’armonia di questo tipo; Greta Scarano è una vera star, buca lo schermo. Di Preziosi ho sempre ammirato la capacità di lavorare sulle sfumature e di essere credibile”.