Ancora un episodio di condotta antisemita e razzista si è verificato, questa mattina, a firma del tifo organizzato della capitale. Dopo i noti fatti incresciosi che riguardarono degli adesivi lesivi del ricordo di Anna Frank, nelle ultime ore, sui muri dei quartieri Prati e Balduina, sono apparsi dei nuovi manifesti con degli inequivocabili attacchi antisemiti e razzisti, questa volta a firma di una frangia del tifo romanista proprio di Balduina.
Dopo gli scontri di piazza della Libertà, avvenuti ieri sera in concomitanza per le celebrazioni legate al 119 ° anniversario di fondazione della Lazio e che hanno portato al ferimento di una decina di persone fra risorse delle forze dell ordine e esponenti di ali violente del tifo organizzato, arriva il nuovo oltraggio a firma degli ultras, che hanno voluto colpire ed offendere, a suon di manifesti, ed in un colpo solo, la tifoseria laziale, quella napoletana e la comunità ebraica, associando i tre gruppi per colori e simbologia (“Lazio, Napoli, Israele. Stessi colori Stesse bandiere”.
Quella dei manifesti antisemiti e razzisti di oggi è lennesima pagina vergognosa che riguarda il movimento del tifo organizzato della Capitale. Laltro episodio eclatante era stato messo in scena allo Stadio Olimpico il 22 ottobre 2017, durante la Lazio-Cagliari, con gli ultras biancocelesti che avevano attaccato tre adesivi xenofobi nel settore occupato dai tifosi romanisti: essi ritraevano una foto di Anna Frank con la maglia di Roma, e due scritte, “Romanista Aronne Piperno” e “Romanista ebreo”.
In quelloccasione, per le dodici persone ritenute responsabili i pubblici ministeri avevano chiesto lincriminazione. Al processo, singolari le posizioni della difesa: per gli accusati, si passava dal “non sapere chi fosse” Anna Frank a scambiarla per “Mariangela Fantozzi”, personaggio dei libri e dei film di Paolo Villaggio. Giustificazioni che non reggono considerando la retorica xenofoba ben nota nellambito della filosofia ultras.