Sono terminate le riprese nei luoghi più suggestivi
del Paese sui Monti Lepini in provincia di Latina
Raffaele Panico
La Passione di Cristo di Sezze diventa un docufilm e molto presto sarà posto in visione al pubblico. Nei giorni scorsi sono terminate le ultime riprese della scenografia della storica Sacra Rappresentazione. Hanno avuto come set alcuni degli spazi più belli e suggestivi di Sezze nel centro storico e in diversi siti dell’ampio territorio setino. Tra i luoghi delle scene della Passione di Sezze significativi sono l’antiquarium comunale, le antiche mura antistanti l’ex monastero di Santa Chiara e via dei Templi ed il lago Mole Muti. A rendere le ambientazioni ancora più affascinanti alcuni angoli dello storico Teatro Sacro Italiano noto al pubblico come l’Anfiteatro, il sito realizzato negli anni Cinquanta proprio per ospitare le edizioni estive della rappresentazione, che non veniva più utilizzato per tale scopo dal lontano 1957.
Ristrutturate pertanto le tre croci poste in cima ad una collinetta che funge da Golgota e il ripristino del vecchio camminamento, inoltre sono state ripulite e riportate al loro splendore le due grandi grotte carsiche naturali, all’interno delle quali sono state girate diverse scene.
L’intero progetto è curato dell’Associazione della Passione di Cristo di Sezze, che dal 1933 organizza la Sacra Rappresentazione del Venerdì santo, e per dare continuità a questa straordinaria tradizione ha deciso di realizzare il docufilm, vista anche l’impossibilità di poter realizzare la tradizionale Passione di Cristo in forma processionale. Sono stati circa 150 gli attori che nel rispetto dei protocolli previsti dalle disposizioni anti Covid, in varie giornate, sono stati protagonisti delle varie scene del Vecchio e Nuovo testamento. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Regione Lazio e il Comune di Sezze, con l’organizzazione generale curata dal presidente dell’Associazione, Elio Magagnoli, e la parte artistica dal regista Piero Formicuccia.
Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo ha ringraziato “gli amici dell’Associazione della Passione di Cristo di Sezze –- e in particolare agli attori e figuranti della Sacra rappresentazione, che pur in un momento così difficile per la nostra comunità, e per l’Italia intera, hanno voluto continuare una tradizione secolare. È una occasione ricca di significato, un messaggio che proviene da Sezze e dalla sua gente, che ha consentito di poter girare le scene in alcuni dei luoghi più suggestivi di Sezze, in particolare nel Teatro Sacro Italiano. Tutto questo conferma come la nostra comunità si identifichi in questa storica tradizione, nota in tutta Italia e a livello internazionale e che merita di essere valorizzata e tramandata”