Dopo due sconfitte brucianti in campionato la Roma rialza la testa all’Olimpico con la Sampdoria e torna ad iscriversi con diritto alla volata Champions.
Stavolta non era concesso sbagliare. All’ultima chiamata, e finalmente schierata con la difesa a 4 più per necessità che per convinzione, la squadra di Mourinho non brilla e soffre contro l’ultima della classe, mostrando però interessanti segnali per il futuro. Non può essere un caso infatti che col 4-2-3-1 Wijnaldum (nella foto), torni finalmente ad essere il giocatore che
tutti conoscevamo e che i tiri verso la porta avversaria siano 28 (record stagionale).
Un goal di testa, un palo clamoroso colpito nel primo tempo e un rigore procurato, oltre a tanta qualità e sostanza in un centrocampo a due con vicino ancora un ottimo Matic, per l’olandese che conferma che è quello il suo ruolo naturale. Quello dove nel quale può esibire le sue geometrie e, soprattutto, i suoi inserimenti in zona goal chene hanno fatto negli anni il campione che è. Altro segnale da non sottovalutare la prova di Llorente (il migliore della rosa difensiva con palla al piede).
Certo, di fronte c’era praticamente il nulla (Samp mai pericolosa e spuntata) ma l’affiatamento naturale con Smalling e la completezza della coppia (manca solo un po’ di velocità) sono elementi da non sottovalutare in futuro. Perché non di solo agonismo si vive.
Detto questo la squadra giallorossa non ha certo offerto una prova scintillante. C’è voluta l’espulsione per doppia ammonizione al 51’ di Murillo a spianare la strada ad una squadra incapace di finalizzare nel pt contro la derelitta squadra blucerchiata. Ma l’aggravante (confermata da Mourinho su nostra domanda a fine gara) è l’assoluta incapacità di gestire il risultato con un efficace possesso palla. In vantaggio e in superiorità numerica la Roma, pur non rischiando mai nulla sia ben chiaro, ha quasi sempre regalato i pallone agli avversari subito dopo averlo recuperato.
La gara è stata così in bilico fino a 5’ dalla fine quando prima un rigore trasformato da Dybala e poi un eurogol di El Shaarawy (cosa sia aspetta a rinnovare il contratto a un giocatore serio e sempre efficace quando chiamato in causa?) hanno chiuso finalmente la pratica.
Appello finale: Aaa cercasi bomber. Né Abraham, involuto e sfiduciato, né il volenteroso Belotti, ancora a 0 goal, hanno dato segnali di vita. Per la qualificazione Champions senza le loro marcature la mission appare impossibile.
Le pagelle di Roma – Sampdoria 3-0
Rui Patricio 6, Zalewski 6, Smalling 6,5, Llorente 6,5, Spinazzola 5,5, Wijnaldum 7, Matic 6,5, Dybala 6,5, Pellegrini 5 (dall’80’ Solbakken ng), El Shaarawy 6,5,
Abraham 4,5 (dal 58’ Belotti 5). All. Mourinho 6,5
Claudio Fontanini