Era stato ricoverato primi giorni di gennaio con sintomi che esulavano da quelli della seppur violenta, ma comunque comune influenza. I medici del Policlinico Tor Vergata della Capitale avevano capito da subito che quei sintomi neurologici come sdoppiamento della vista e vuoti di memoria, potevano nascondere qualcosa di molto più grave. Le condizioni delluomo, un ingegnere di 62 anni, sono purtroppo andate via via peggiorando con il passere dei giorni. I sintomi e il decorso della malattia hanno indotto fin da subito i sanitari del reparto di neurologia a sospettare che potesse trattarsi della variante umana dell’encefalopatia spongiforme bovina. Poi, lo scorso mercoledì, la morte. Allo scopo di verificare se la causa del decesso sia da attribuire alla variante umana del morbo della mucca pazza, la salma dellingegnere è stata trasferita allo Spallanzani, dove lunedì avrà luogo l’autopsia.