Come scriviamo in un altro articolo, il ‘question time’ di oggi alla Camera, ha dato modo alla premier di confrontarsi con le opposizioni su vari temi. In tutto ciò, a destare curosità era l’attesa ‘prma volta’ del neo segretaria del Pd, Elly Schlien, faccia a faccia con la sua ‘diretta rivale’.
Ed infatti la dem è partita duramente , opponendo alla presidente del Consiglio il tema del salario minimo, affermando: “quali siano le ragioni della contrarietà alla sperimentazione del salario minimo legale, tenuto conto della mancata adozione di misure alternative, nonché di interventi volti a migliorare realmente la condizione delle lavoratrici e dei giovani lavoratori, quali un significativo ampiamento del congedo paritario, coerentemente con le migliori prassi europee“.
Ed ancora: “Il Pd ha provato ad approvare il salario minimo, e le vorrei ricordare che adesso c’è lei al governo e io sono all’opposizione, non è più il tempo di dare le responsabilità ad altri, ma di dare le risposte. Io credo che precarietà e lavoro povero abbiano riposte immediate, dice che è priorità per il suo governo ma dice no al salario minimo“, ha incalzato la segretaria del Pd, “Non si nasconda dietro a un dito: se fosse bastata la contrattazione collettiva non avremmo quel 12 % di lavoratrici e lavoratori poveri. La nostra proposta vuole rafforzare la contrattazione collettiva ma accanto fissare una soglia sotto la quale, dove non arriva la contrattazione collettiva, ci sia una risposta a che vede calpestata la dignità del lavoro. Siete in carica da soli 5 mesi ma state andando in direzione opposta e sbagliata“.
Una ‘reprimenda certosina’, nel corso della quale la Schlein ha continuato: “Sul piano sociale la vostra azione si definisce con tre parole: incapacità, approssimazione e insensibilità. Ma la vostra propaganda sta sfumando e verrete giudicati per quello che fate e non per le facili promesse alimentate per anni che sono già smentite dal suo governo. Siete una destra che è ossessionata dall’immigrazione ma vedete l’emigrazione di tanti giovani che i salari bassi e la precarietà costringono a costruirsi un futuro altrove. Avete quasi cancellato Opzione donna. Queste sono le risposte – ha aggiunto – perché le vostre priorità sono altre: i rave, i condoni, la guerra alle Ong e da ieri colpire i figli e le figlie delle famiglie omogenitoriali che hanno gli stessi diritti di tutti i bambini e bambine che fanno parte della nostra comunità“.
Dopo aver seguito con attenzione le dure affermazioni della segretaria del Pd, la premier ha replicato: “E’ vero, c’è un problema, chi ha governato fino ad ora, purtroppo ha reso più poveri i lavoratori italiani e questo governo deve fare quello che può per invertire la rotta. E noi già nei primi mesi di legislatura, pur con le risorse limitate, abbiamo dato dei segnali in questo senso”.
Ed ancora, “Quanto ai congedi parentali quello che potevamo fare, l’abbiamo fatto. E poiché il tema del sostegno alle madri lavoratrici e il sostegno alla natalità per noi è una priorità assoluta – ha quindi concluso la Meloni – io sono sempre disponibile a parlare e a confrontarmi”.
Max