POLITICA ITALIANA

La Russa: “mai pensato di sottoporre i pubblici ministeri all’Esecutivo”

Dopo le critiche, arriva la replica del presidente del Senato La Russa: “Non ho mai detto né pensato che occorra sottoporre i pubblici ministeri all’esecutivo, al contrario ho detto chiaramente che maggioranza, opposizione e magistratura concordemente, debbono risolvere la questione dei confini tra le funzioni della politica e quelle della magistratura”.

Mi sembra chiaro – ha continuato La Russa – che suggerisco di definire concordemente i limiti dell’interpretazione estensiva delle norme, che oggi è indefinita e che è quella che provoca i contrasti. Dico che bisogna farlo concordemente. Alla domanda del giornalista che mi chiede, con la Costituzione? Perché no, anche con una legge costituzionale se occorre”.

Aggiornamento ore 9.20

“Noto – ha poi aggiunto commentando la mail del magistrato Marco Patarnello, sostituto procuratore generale della Cassazione, nella quale definisce l’azione della premier Giorgia Meloni ‘molto pericolosa avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto’ – un silenzio assordante di molti, di troppi, sulle dichiarazioni di un magistrato, Patarnello, su cui non ho bisogno di fare commenti. Perché le sue parole a differenza di altre sono chiarissime e io mi aspetterei su quello un’attenzione non su una intervista letta al contrario di quello che dice. Lì le parole sono chiare”.

Aggiornamento ore 12.20

“A chi spetta definire esattamente i ruoli della politica e della giustizia? Alla Carta costituzionale. In passato tutto sembrava funzionare. Dopo Tangentopoli non è più stato così. Ci sono magistrati che vanno oltre, dando la sensazione di agire con motivazioni politiche. E ci sono d’altro canto politici che hanno il dente avvelenato con i giudici. Se la Costituzione non appare sufficientemente chiara, si può chiarire meglio”. Questo era stato detto al presidente del Senato Ignazio La Russa su la Repubblica.

Aggiornamento ore 15.49