“Purtroppo viviamo in un tempo difficile, in cui gli orrori e le sgrammaticature dell’esistenza si traducono immediatamente in comportamenti offensivi”.
All’indomani della finalissima che ci ha incoronati Campioni d’Europa, ciò che rende amara la festa è indubbiamente il ‘dispotico rosicamento’ degli inglesi – sia calciatori che supporto – testimoniato da diverse immagine televisive legate al dopo partita.
Un evento sportivo ‘stupidamente’ trasformato dal premier Johnson in un fatto politico…
Intendiamoci, a trasformare un evento sportivo in una sorta di ‘lotta per la supremazia calcistica’, è stato il pessimo atteggiamento in primis del premier britannico Boris Johnson il quale, ha dalla sua la stupidata idea di legare al calcio la politica. Basti vedere come il quotidiano indipendentista scozzese ne abbia subito approfittato per ‘dipingere’ il volto di Roberto Mancini come quello dell’eroe protagonista del film storico ‘Braveheart’ (‘Cuore impavido’), girato ed interpretato da Mel Gibson nel 1995. Ma non solo, un’aspettativa iper-caricata (con la promessa in caso di vittoria di chiudere le scuole e decretare un giorno di festa), purtroppo seguita anche dalla ‘Royal Family’, solitamente molto contenuta e compassata. Il messaggio della Regina ha infatti ‘amplificato’ un’attesa capace di trasformare l’amarezza in rabbia e, in taluni casi, persino in odio.
Caprarica: “La medaglia sfilata dal collo è inaccettabile, un’offesa grave alla storia e al costume”
Insomma, complici anche le impietose critiche che i media britannici hanno riservato agli sfortunati rigoristi locali, in Inghilterra si respira un’atmosfera tutt’altro che conciliante. Altro che ‘fair-play’!
A testimoniarlo, non senza imbarazzo, un nostro validissimo giornalista, e corrispondente Rai, quasi ‘naturalizzato’ londinese, come Antonio Caprarica. “L’unico inglese a Wembley era Roberto Mancini – ammette sconsolato il giornalista – A me dispiace molto perché, essendo una persona che ama notoriamente l’Inghilterra come una seconda patria, mi duole il comportamento finale dei giocatori inglesi. Questa scena della medaglia sfilata dal collo è inaccettabile ed è un’offesa grave alla storia e al costume dell’Inghilterra“.
Caprarica: “Si diceva che il calcio nasceva come un gioco per gentiluomini giocato da cafoni”
E dire, tiene a sottolineare Caprarica, che “Il calcio nasceva come un gioco per gentiluomini giocato da cafoni, e purtroppo certe volte certe partite confermano questo giudizio così snobistico. Perché finché erano sul campo devo dire li ho trovati corretti, c’è stato anche l’abbraccio fra i due capitani, ma poi c’è stata una reazione davvero grave“.
Caprarica: “I tre ragazzi neri che hanno sbagliato i rigori trattati come se fossero dei rifiuti”
“Basta pensare – ha notare il giornalista-scrittore italiano – alla via crucis di insulti e commenti razzisti che stanno investendo i tre ragazzi neri che hanno sbagliato i rigori. Quindi non solo mancanza di fair play nei confronti degli avversari, ma addirittura mancanza di correttezza verso i giocatori della propria squadra, ragazzi che in queste otto partite hanno dato il meglio che potevano, hanno portato l’Inghilterra a giocare la finale e tu adesso li scarichi e li tratti come se fossero dei rifiuti? E’ una cosa inaccettabile“.
Caprarica: “Il principe William diversamente da Johnson ha mostrato di avere fair-play”
Insomma, conclude amaramente il corrispondente Rai, “Mi duole questo venir meno a una storia e a una tradizione che fanno parte della cultura più profonda di questo paese“. Infine, lui che come pochi ha l’onore di conoscere e frequentare gli ambienti monarchici, rimarca: “Ho notato come il principe William si sia complimentato con gli Azzurri, quindi qualcuno almeno a Buckingham Palace si ricorda le regole del fair play, cosa che invece il leader nazionalista inglese Boris Johnson ha mancato di fare. Lui per primo ha dato prova di mancato fair play“.
Max