La Roma vince ma non convince in Moldavia. Per sognare in grande servono gioco e carattere

Mettiamola così: nel risultato certamente meglio della brutta sconfitta della scorsa stagione col Ludogorets alla prima giornata di Europa League e viatico di un girone in salita ma la vittoria in Moldavia con lo Sheriff riporta subito coi piedi in terra quanti avevano fantasticato, tra tifosi e addetti ai lavori, dopo la goleada con l’Empoli.

Lentissima, prevedibile e incapace di fare tre passaggi di fila per tutto il primo tempo, la squadra di Mourinho si è trovata in vantaggio quasi per caso alla fine del pt su un autogol da calcio di punizione e dopo averla scampata grossa (palo clamoroso dello Sheriff a Svilar battuto e bravo a fare un passo in avanti per non farsi colpire dal pallone in ribattuta).

Un paio di conclusioni, sciatte, di El Shaarawy e un tiro dalla distanza telefonato di Cristante, tutta qui la prima frazione giallorossa contro avversari non certo insuperabili ma almeno disposti alla corsa e al sacrificio.
Svogliati e svuotati, gli 11 di Mourinho sono sembrati turisti per caso, giocatori disubbuteo più che di calcio visto l’andamento lento della proposizione tattica. In più, dopo appena 28’ ecco Renato Sanches, un fantasma per il campo al pari di Aouar, alzare bandiera bianca e chiedere la sostituzione. Ci chiediamo perché sia stato mandato in campo ad appena quattro giorno dalla gara con l’Empoli e anche se Mourinho a fine gara ha assicurato che stava bene e che con la squadra toscana aveva giocato solo 45’, visti i precedenti in carriera dell’esuberante centrocampista portoghese era certamente meglio evitare ogni rischio in partenza.

Nella ripresa, dopo aver subito il meritato pareggio dei moldavi su calcio d’angolo, ecco finalmente una Roma decente e dignitosa. C’è voluto l’ingresso in campo di Dybala, e di un Bove ispirato e in ottime condizione fisiche, per raggiungere la vittoria dopo una bellissima triangolazione tra i due fuoriclasse giallorossi impreziosita da un colpo di tacco di Cristante.

Alla fine bene così ma quel che è certo è che questa Roma, in vista della doppia trasferta in campionato contro Torino e Genoa non può bastare ad alimentare sogni di gloria. E quel primo tempo, dove Lukaku non è mai andato al tiro ed è sembrato un corpo estraneo alla squadra (della serie, se gli attaccanti non vengono supportati e serviti da un gioco di squadra possono fare ben poco) deve far riflettere per un cambio di rotta, tattico e caratteriale, non più rinviabile.

Le pagelle di Sheriff – Roma 1-2

Rui Patricio 6, Mancini 6, Llorente 6, Ndicka 6, Kristensen 6,5, Cristante 7, Paredes 6 (dal 75’ Pagano ng), Sanches 7 (dal 45’ Bove 6), Spinazzola 6,5 (dall’83’ El Shaarawy ng), Dybala 7,5 (dal 63’ Belotti 5,5), Lukaku 6,5 (dall’83’ Azmoun ng). All. Mourinho 7

Claudio Fontanini

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Di
Max Tamanti