Il Real è ancora una truppa di marziani, anche senza CR7, e in Champions gioca con la sicurezza di chi fa due tiri in giardino. Roma, daltra parte, è sempre un cantiere edile, un puzzle da risolvere: ha fatto il suo match, onesto e tuttavia molto mediocre, ha accarezzato per quasi un tempo la possibilità di portare a casa un punto doro puro, si è arresa sotto i colpi di classe di Isco, Bale e anche Mariano, il nuovo numero 7 che scalda i cuori del Bernabeu e segna.
Il telegramma che arriva da Madrid è facile da leggere: la Roma che ha eliminato Barca è un lontano parente, mentre il Real di Lopetegui e senza Ronaldo non è così spiacevole, al contrario, è ancora una cerchia di fenomeni. Dopotutto, con altri leader e un altro allenatore, la squadra che domina la coppa da tre anni, quella con Casemiro che detta i tempi e Modric che si illumina, quella con Benzema che domina larea per godersi le incursioni di Bale e Isco . Con Di Francesco, invece, ha esordito dal primo minuto Zaniolo, classe 1999, che senza aver giocato in A vanta già una chiamata di Mancini e ora una presenza al Bernabeu, ed è stato preferito a Pellegrini e Cristante.
Roma ha avuto poche pretese, comunque adeguate al suo potenziale: ha cercato di essere accorta, di non sfilacciarsi, di non lasciare mai il gioco, sperando nella buona stella di Olsen, la migliore, e nella vena cattiva dei blancos. Il piano, rinunciante ma realistico, ha funzionato per quasi un tempo, per i salvataggi del portiere svedese su Isco, due volte, e Ramos, e per limprecisione di Bale. Quasi alla fine, però, Isco è stato incastrato al limite, costretto De Rossi a spendere un giallo, poi ha trasformato la punizione inesorabilmente, dalla stessa posizione con cui ha silurato Buffon e lItalia un anno fa. E ha privato Roma di un incoraggiante 0-0 nellintervallo.
Incapace di colmare il divario, la squadra giallorossa ha cercato solo di limitare il danno. Ma non puoi fermare lo strapotere di Modric, il candidato per il prossimo ballo doro. Non puoi tenere il passo con le raffiche di Bale (cross, quindi il contropiede per il 2-0) e il gioco di Isco, inarrestabile. La migliore occasione dei giallorossi, ai piedi di Ünder allinizio della ripresa, potrebbe valere il momentaneo 1-1: Keylor Navas ha volato per dire di no. Uno così, che ha vinto tre Champions, deve alternarsi a Courtois, per capire il valore di una panchina da cui hanno poi cresciuto Asensio, capace di toccare un gol fantastico, e Mariano, il nuovo numero 7, autore del 3-0 e già nuovo idolo. La Roma, con Pellegrini in sostituzione di Zaniolo, Perotti per El Shaarawy e infine Schick in appoggio a Dzeko, non cambia marcia. Almeno Olsen è stato fantastico e ha salvato unaltra imbarcata.