Un grande primo tempo (il più bello della stagione per ritmo, schemi e intensità agonistica) non basta alla nuova Roma di De Rossi per raccogliere punti contro la capolista Inter.
Peccato davvero. Il coraggio e la voglia di vincere non mancano di certo a DDR che schiera all’inizio la formazione più offensiva con Bove ancora in panchina, Huijsen in difesa ed El Shaarawy nel tridente d’attacco. Le perplessità iniziali di chi scrive si sciolgono come neve al sole (anche se all’Olimpico diluvia ininterrottamente) dopo nemmeno un minuto di gioco. Il tempo che impiega la Roma a concludere pericolosamente due volte verso la porta avversaria.
Rispetto alla gara di andata (zero tiri) i progressi sono evidenti e vengono confermati dal meritato ribaltone del pt. In svantaggio al 17’ (gol di Acerbi con fuorigioco di Thuram giudicato passivo da Guida e l’imbambolato Rui Patricio a guardare le stelle), i giallorossi si dimostrano lucidi e furenti e in 16’ (Mancini al 28’ e un magnifico El Shaarawy al 44’) si impossessano della partita.
Niente di casuale e tutto meritato perché il gioco paga sempre e i movimenti rapidi, i triangoli e le sovrapposizioni sulle fasce consentono di arrivare spesso in zona gol. Ti stropicci gli occhi e pregusti un successo clamoroso dalla spinta psicologica inimmaginabile ma poi, ad inizio ripresa, ecco una Roma svagata e imprecisa che si consegna ai nerazzurri in appena 7’ (Thurma al 49’ e autorete di Angelino al 56’ con Rui Patricio ancora bloccato sul palo).
Un evidente calo (fisico o mentale?) che comunque tiene ancora in partita i giallorossi che al 70’ hanno con Lukaku la palla per pareggiare sfruttata malamente dall’attaccante belga (solo 2 goal nelle ultime 9 gare).
Con Dybala in giornata no e il centravanti in preoccupante calo di condizione atletica, alla lunga sono stati proprio gli uomini decisivi dello scacchiere giallorossi a venir meno e a favorire lo strapotere nerazzurro della ripresa suggellato dal goal in contropiede di Bastoni al 93’ su errore di Bove. Detto di un Pellegrini in grande spolvero capace di illuminare il gioco e di lavorare in quantità per la squadra e di un Karsdorp disastroso nella ripresa e tenuto colpevolmente in campo da De Rossi fino alla fine, un capitolo a parte merita il portiere giallorosso.
Sempre fuori posizione, autore di un uscita a vuoto nel pt da mani nei capelli e incerto su almeno due dei goal subiti, Rui Patricio continua a essere titolare (per quanto?) nell’undici di De Rossi più per mancanze di alternative valide che per scelta.
Vedremo ora la gestione di De Rossi col doppio impegno Europa Leaugue – Campionato ma quello che è certo è che continuare così sarebbe masochismo puro. Ora testa e gambe al difficile confronto col Fejenoord nello spareggio europeo, ricordando che questa gara non avrebbe mai dovuto giocarsi visto il girone regalato dal sorteggio ai giallorossi.
Rui Patricio 4,5, Karsdorp 4,5 Mancini 6,5, Huijsen 6, Angelino 5 (dal 60’ Spinazzola 6), Cristante 6 (dal 60’ Bove 5), Paredes 6, Pellegrini 7,5 (dal 75’ Baldanzi 6), Dybala 5 (dall’86’ Azmoun ng), Lukaku 5, El Shaarawy 7,5 (dal 75’
Zalewski 5,5) All. De Rossi 6,5
Claudio Fontanini