E dallinizio dellanno che il coordinatore del Comitato mafia e sport, e segretario della Commissione parlamentare Antimafia, Marco Di Lello, sta lavorando sulla riforma del calcio. Il let motiv che anima i pensieri di Di Lello vertono verso “Uno stadio più sicuro, dove anche le famiglie possano andarci senza timore spiega allagenzia di stampa Adnkronos – Più riduciamo la presenza della criminalità allinterno degli stadi, più sarà possibile avvicinarci al modello inglese”, sottolinea il deputato Pd, definendo la metodologia anglosassone un modello invidiato da tutto il mondo. E dopo essersi confrontato con molti illustri rappresentanti del calcio (Malagò e Tavecchio, i presidenti di Lazio, Genoa e Napoli Lotito; Damiano Tommasi, presidente dellAssociazione italiana calciatori, le procure come quelle di Torino, Roma, Catania e Napoli, oltre al capo della Polizia Gabrielli), per domani è fissato lincontro con il del ministro dello Sport Luca Lotti: “Dopo di che il nostro obiettivo è quello di concludere entro fine mese, facendo approvare la nostra relazione dalla Commissione in modo che venga poi esaminata in Aula sottolinea Di Lello – Noi vogliamo evitare infiltrazioni mafiose nel sistema calcio, e perché ciò accada vanno affrontati alcuni punti deboli. A cominciare dal bagarinaggio dei biglietti: per chi compra per rivendere a un prezzo più alto vogliamo introdurre un reato specifico. Vogliamo cambiare il sistema che sta alla base della tessera del tifoso, ampliando i Daspo: lobiettivo è identificare i tifosi non buoni per impedire che entrino negli stadi. Negli stadi tiene a precisare il segretario della Commissione parlamentare Antimafia – ci saranno delle celle di sicurezza, visto anche il ripristino del reato di arresto in flagranza differita (entro 48 ore) per chi commette i cosiddetti reati da stadio nel decreto Minniti. Controlleremo poi i vari passaggi societari per evitare che possano nascondere il riciclaggio di denaro sporco e vieteremo le scommesse sulle partite della Lega pro”.
M.