Continua a destare reazioni ed accese polemiche la decisione di Mosca, di interrompere la fornitura di gas alla Polonia ed alla Bulgaria, che si sono rifiutate – come invece richiesto, passando attraverso una banca russa – di pagarla in rubli.
Inoltre, sempre attraverso un comunicato, la Russia ha avvertito che si appresta ad egual trattamento nei confronti di quanti rifiuteranno la richiesta di regolarizzare la loro posizione in merito alla fornitura di gas, a favore della valuta interna.
Così oggi, dopo aver ribadito che già almeno 10 paesi hanno accettato il sistema della ‘conversione’ attraverso le banche, Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha tenuto a precisare che ’’La richiesta di pagare in rubli il gas russo non è un ricatto’’, perché ”La Russia resta un fornitore affidabile di energia e non scende a ricatti”.
Quindi per smorzare le polemiche, Peskov ha assicurato che Mosca è pronta a ripristinare la fornitura di gas a Bulgaria e Polonia, nel momento in cui rispetteranno il nuovo meccanismo di pagamento.
Max