Nemmeno il tempo di metabolizzare l’affermazione nel Municipio X, e già oggi in Campidoglio (presenti il sindaco Raggi, il prefetto Domenico Vulpiani, l’assessore capitolino all’Urbanistica Luca Montuori, ed il capogruppo M5S Paolo Ferrara), sono state presentate le linee guida con cui il Comune recepisce la delibera di indirizzo per l’adozione del Piano di utilizzazione degli Arenili (il cosiddetto Pua), come precedentemente definito dalla commissione straordinaria per la gestione del X Municipio di Roma. In poche parole: abbattimento dell’orribile ’lungomuro’, 50 per cento di spiaggia libera, riapertura della visuale con passeggiata sul mare. Introducendo la novità, la Raggi ha affermato: “Ancora sorrido, perché questo è un momento importante che aspettavamo tutti da moltissimo tempo, finalmente Roma torna a respirare e ad affacciarsi sul mare. Il Pua che presentiamo oggi è un lavoro importante di ridefinizione dei parametri della legalità intorno ai 18 chilometri di spiagge del litorale che per troppi anni sono state gestite in maniera assolutamente incontrollata. Questo lavoro riparte da dei pilastri molto chiari: restituire il mare a Ostia e a Roma muovendoci su alcune direttrici, come il previsto riequilibrio del 50% del lungomare fatto di spiagge libere, soprattutto nella zona prospiciente alla zona abitata del Municipio – ha aggiunto ancora il sindaco della Capitale – Verranno conservati gli edifici storici e non i chioschi sorti negli anni, saranno privilegiati i corridoi e la visuale del mare, verrà abbattuto il lungomuro, saranno istituite fasce di rispetto intorno agli edifici storici anche sulla battigia. C’è stato un lavoro di riordino di 71 concessioni fatto in maniera estremamente certosina. E il punto d’inizio di un percorso che consentirà finalmente una nuova prospettiva di Roma verso il mare e la libera fruizione delle spiagge. Abbiamo già iniziato questa estate con la restituzione ai cittadini delle prime spiagge libere. La scorsa settimana in Giunta una memoria contenente il Pua, che andrà in Aula il prima possibile e sempre nel minor tempo possibile avremo un piano definito che possa partire affinché Roma possa tornare ad affacciarsi sul mare in maniera pulita, legale e fruibile da tutti’. Dal canto suo il prefetto Vulpiani, nominato commissario straordinario nel momento in cui il Municipio è stato sciolto per mafia, ha osservato: “Quando ci siamo insediati abbiamo trovato una situazione confusionaria e abbiamo cominciato a studiarla. Abbiamo rivoltato 18 km di spiaggia metro per metro, abbiamo ricostruito il panorama con l’ausilio dei tecnici e degli investigatori, perché molti documenti erano spariti e altri non venivano esibiti. La cartina di Ostia nel 1916 è stata delineata a tavolino dagli urbanisti che volevano creare sbocchi verso il mare: oggi, liberare la visuale verso il mare è la cosa più importante. Non è solo questione di recinzioni, ma di edifici sovrapposti alla spiaggia. C’è stato uno sfruttamento degli spazi non come concessionari ma quasi come proprietari. Le 71 concessioni devono confluire in 8 consorzi – ha quindi sottolineato il prefetto – Chi gestirà stabilimenti e chi gestirà le spiagge libere con servizi, dovrà finanziare la pulizia. Qual è il guadagno? Chi va nella spiaggia libera e vuole un caffè, può andare nel bar dello stabilimento. L’importante è mantenere un quadro trasparente e questo si può ottenere con le gare, una parola che molti non vogliono sentire”. Quindi, rispondendo ad una precisa domanda, Vulpiani ha spiegato che l’ex commissario Sabella, “ha scoperchiato la pentola, ma noi abbiamo seguito un’altra strada che non poteva essere quella dell’intervento sporadico sul singolo stabilimento. Abbiamo scelto una strada che consenta di intervenire su tutti i 18 km di litorale: dove deve andare giù il muro, deve andare giù tutto”. Ora il Pua, strumento di programmazione e pianificazione delle aree demaniali marittime per la regolamentazione della fruizione per fini turistici e nella salvaguardia dell’ambiente, dovrà essere approvato successivamente dall’Assemblea Capitolina.
M.