“Il parassita che ha causato la malaria che ha ucciso Sofia – la bimba di 4 anni morta a Brescia – è dello stesso tipo che aveva fatto ammalare le due bambine rientrate dal Burkina Faso che erano ricoverate da noi in pediatria negli stessi giorni. Si tratta di Plasmodium falciparum, lo sappiamo già da qualche giorno”. Al momento, in relazione alla morte della bimba stroncata dalla malaria, questo è lunico dto di fatto. Intanto stamane dallospedale Santa Chiara di Trento hanno reso noto che tutti i controlli effettuati, “hanno dato esito negativo i controlli effettuati ieri e oggi attraverso apposite trappole sistemate per verificare l’eventuale presenza di zanzare anofele, vettori della malaria. Intervistato dallagenzia di stampa AdnKronos Salute, il direttore generale dell’Azienda per i servizi sanitari della Provincia di Trento, Paolo Bordon, ha affermato che “Le trappole sono risultate negative per la presenza di questi insetti, generalmente assenti in Italia. Per quanto riguarda la giornata di ieri, ma non si può escludere che ce ne fossero nei giorni in cui la bambina si trovava ricoverata in ospedale, quando c’erano anche i due piccoli affetti da malaria, poi guariti. Non abbiamo a oggi nessuna evidenza di contatto” con loro, per cui gli esperti dicono che prenderebbe più piede l’ipotesi della ’zanzara nella valigia’, proprio dei piccoli pazienti del Burkina Faso”. Sul fronte giudiziario intanto, Marco Gallina, procuratore capo di Trento, si appresta ad aprire un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. I Nas, ai quali sono state affidate le indagini, sono al lavoro da ieri ed hanno già raccolto una corposa documentazione sui controlli effettuati. Ma anche la Procura bresciana è in attesa di documenti, avendo aperto un secondo fascicolo, concentrando le attenzioni sullospedale di Portogruaro, dove il 13 agosto la bimba era stata ricoverata 3 giorni, prima di essere trasferita in Pediatria a Trento. Domani dovrebbe essere compiuta l’autopsia. Certo è che rispetto al tragico evento sono passati diversi giorni, e lavorare su elementi così limitati non aiuta gli inquirenti. Vedremo gli sviluppi del caso anche se, purtroppo, rimane comunque una tragica fatalità.
M.