Manco a farlo apposta, proprio mentre si discute sul ruolo delle ong, oggi un dramma nel dramma, che torna a spostare lago della bilancia sulle orride condizioni a cui sono quotidianamente sottoposti i migranti che affrontano le minacciosa acque del Mediterraneo per raggiungere lEuropa. A richiamare lattenzione della comunità europea e dellopinione pubblica, lultimo carico di migranti raccolti in mare. Oggi infatti attraccando al porto di Catania, la nave ’Phoenix’ della Ong Moas, oltre ai 394 disperati, ha sbarcato la prova indiscussa di cosa significhi avventurarsi in mare, nelle mani di balordi infami senza scrupoli. Come ha infatti riferito Regina Catrambone, fondatrice dell’organizzazione non governativa, la Phoenix aveva a bordo il cadavere di un ragazzino, ucciso a colpi di pistola perché non ha voluto dare il suo cappellino da baseball a un trafficante”. Davvero storie allucinanti, la cui soluzione va oltre la sterile diatriba legata alle organizzazioni non governative
M.