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    La mossa Pd. Dagli applausi ai fatti, appello Letta a maggioranza e anche Fdi

    (Adnkronos) – Un’iniziativa a livello parlamentare, rivolta alla maggioranza ma anche a Fdi, per tradurre gli oltre 50 applausi di ieri al discorso del presidente Sergio Mattarella in atti concreti. Questa l’iniziativa messa in campo da Enrico Letta con le capigruppo di Camera e Senato che hanno inviato oggi una lettera ai rispettivi presidenti. Insomma mentre il post voto Colle vede centrodestra e M5S aggrovigliati in discussioni interne che finiscono per mettere a rischio la stabilità di governo -vedi la Lega nell’ultimo Cdm – il Pd mette l’accento sulle cose da fare o che si potrebbero fare nell’ultimo scorcio di legislatura. Un’occasione, peraltro, di reazione della politica alla crisi messa in scena nella surreale settimana quirinalizia.  

    Dice Letta: “Dopo ieri, come Parlamento e come partiti e forze politiche, ci giochiamo la credibilità in base al modo attraverso il quale daremo seguito agli impegni contenuti nel discorso del Presidente Mattarella. Li abbiamo applauditi con scroscianti e ripetute ovazioni. Se rimanessero lettera morta, la politica tutta perderebbe forza”. E sottolinea: “Soprattutto meriterebbe il biasimo che spesso e da tempo serpeggia nella nostra società. Il mio appello è: troviamoci a discutere rapidamente dello strumento parlamentare più idoneo e decidiamo insieme le forme concrete con cui, nell’ultimo anno di legislatura, si può davvero dare attuazione alle sollecitazioni espresse in quello straordinario discorso”. 

    Già diverse le risposte positive. Quella della Lega, innanzitutto. “Bene l’accoglienza della Lega”, si commenta tra i dem. E poi i 5 stelle con Giuseppe Brescia e Alfonso Bonafede sul versante giustizia, i socialisti di Nencini e Maraio, Federico Fornaro di Leu. “Noi vogliamo evitare -spiega Enrico Borghi all’Adnkronos- che gli applausi restino un effetto scenico ma diventino iniziativa politica”.  

    “Ieri -prosegue Borghi- si è registrata una forte unità di intenti in aula. Ma non basta l’applausometro. Su alcuni temi importanti il nostro compito e la nostra responsabilità è quella di tradurli in atto concreti. Inoltre, va sfruttato l’abbrivio di questa convergenza tra le forse politiche. Siamo nello scorcio finale della legislatura, ieri il presiente Mattarella ha messo in campo molti temi, vediamo come possono essere affrontati con un po’ di organicità, affrontando con spirito bipartisan le questioni più delicate ad iniziare dai temi della giustizia”.  

    I dem spiegano che l’iniziativa è distinta dal piano del governo. “Il Parlamento è la sede naturale di confronto. Apriamo una sessione parlamentare di discussione”. Questo il senso della lettera inviata dalle capogruppo Simona Malpezzi e Debora Serracchiani ai presidenti di Camera e Senato nella quale è stata avanzata “la proposta di una specifica sessione di dibattito parlamentare sul seguito da dare al discorso con il quale ieri il Presidente della Repubblica ha accettato il suo secondo mandato. (…) Non lasciamo che il seguito di quel discorso siano solo gli applausi, sia pure scroscianti. Trasformiamoli in atti concreti e in una rapida e fattiva reazione del Parlamento”. 

    Osserva Emanuele Fiano sull’appello delle capogruppo: “Va nella direzione giusta e andrebbe raccolto in modo unitario dal Parlamento. Su uno dei temi che possono aiutare questo percorso c’è già un lavoro avanzato e che può essere concretizzato in tempi rapidi e riguarda la riforma dei regolamenti parlamentari. Un primo passo. Come Pd, però, continuiamo sostenere che si può andare oltre (…) Il Pd è pronto e ritengo che il Parlamento non debba perdere l’occasione dei prossimi mesi di legislatura”.