La parola sogno è ormai superata, accantonata dalla parola obiettivo. Niente più utopia: lo scudetto è realtà. La Lazio lo conferma ancora, con una vittoria fondamentale in casa contro il Bologna di Mihajlovic, che ha messo in seria difficoltà i biancocelesti in più di un’occasione, vedendosi annullare due gol sempre allo stesso modo: con l’ausilio del Var.
La banda Inzaghi ha sofferto, ha rischiato di cadere. Si è rialzata e ha vinto ancora, come fa (quasi) sempre, a parte il pareggio nel derby. Prima Luis Alberto, che segna e si fa male, poi Correa, con un tiro debole deviato. Le due reti nel primo tempo permettono alla Lazio di inseguire lo scudetto restando al primo posto in solitaria per una settimana almeno.
“Analogie col 2000”
Al termine della gara Simone Inzaghi ha analizzato la vittoria sul Bologna ai microfoni di Sky Sport: “Se mi avessero detto che saremmo stati primi, avrei detto che sarebbe stato difficile. Ma alla fine del ritiro ero soddisfatto per come avevamo lavorato, ero fiducioso e sapevamo che avremmo potuto fare bene. Ma da qui a dire che saremmo stati primi, ce ne passa… Però va detta una cosa: so chi sono i miei ragazzi e quanto possano dare”.
Sulle somiglianze con lo scudetto del 2000: “Sì, l’atmosfera. C‘è un grande spogliatoio, con ragazzi che si vogliono bene. Sanno che l’allenatore deve prendere decisioni non semplici e sono ben disposti. E anche l’anno dello scudetto eravamo tanti: quello che decideva Eriksson lo accettavamo sempre, senza problemi. Sogno una festa scudetto? Sì, spesso. Ma già da quattro anni fa. Come anche di tornare in Europa in pianta stabile e di vincere trofei. Questo sarebbe un di più, per cui lotteremo sempre alla fine”, ha concluso Inzaghi.