“Creare contrapposizione tra l’apertura delle imprese e il diritto alla salute, di tutti non solo dei lavoratori, è un grosso rischio, serve coniugare entrambe le cose. Non voglio lanciare un messaggio allarmistico, ma noi siamo in un momento in cui i contagi sono ancora in aumento. Se abbiamo capito qualcosa sull’epidemia, è che l’andare in ordine sparso, la disomogeneità nelle scelte, non solo getta nell’incertezza i cittadini ma finiremmo per pagarla cara. Nella fase 2 non ci si può permettere contraddizioni: deve essere un percorso ordinato e coordinato, siamo ancora in piena emergenza sanitaria”.
E’ quanto affermato da Giuseppe Provenzano, ministro del Sud, ai microfoni di Sky Tg24, dove ha tenuto a ribadire che, “Voler annunciare il liberi tutti, lo sciogliete le righe, potrebbe ora avere conseguenze molto gravi“.
“Sì ai 600mila immigrati se poi contrattualizzati”
Quanto poi alla proposta di regolarizzare qualcosa come 600mila immigrati, gran parte dei quali sarebbe poi destinato proprio a ‘rimpinguare’ le richieste stagionali agricole del Mezzogiorno, il ministro ha tenuto a sottolineare che ”Il lavoro gratuito non esiste. Se si lavora ci deve essere un contratto regolare. Così anche per i 600mila immigrati che si vorrebbero impiegare nei campi sulla cui regolarizzazione io ero d’accordo già prima dell’emergenza coronovirus“.
“Contratti anche per chi percepisce il Rdc”
Ma non solo, specifica ancora Provenziano, ”Anche per quelli che in passato hanno chiesto il reddito di cittadinanza…s e andranno a lavorare nei campi dovranno essere contrattualizzati e ricevere un salario dignitoso e consono al lavoro svolto. Questa è la regola”.
“Dobbiamo sostenere Conte per il Recovery fund”
Infine, sui Recovery Bond approvati ieri all’unanimità dal Consiglio Europeo, il titolare del dicastero intitolato al Sud osserva che “E’ una battaglia difficile per cui bisogna mettere al bando le polemiche strumentali per sostenere con forza il presidente Conte impegnato in una battaglia molto molto complicata in Ue. Il Parlamento europeo – prosegue il ministro – ha approvato una risoluzione che aiuta molto l’Italia. Il punto principale che l’Italia deve portare avanti nel consiglio europeo delicatissimo del 23 aprile è il Recovery fund che è il fondo per la ripresa che potrebbe arrivare a mobilitare 1500 miliardi di euro e che sarebbe la risposta all’altezza del sfida che si presenta in tutta Europa“.
“Però l’eurobond avrebbe aiutato l’Italia”
Quindi, conclude Provenzano, ”E’ una grande battaglia europea che stiamo portando avanti su cui la destra ha votato contro, ha votato contro l’interesse nazionale che è quello di avere il recovery fund. Verificheremo all’esito del consiglio del 23 come sarà l’accordo finale e quali le condizionalità che noi non possiamo accettare. Questa è la posizione del governo italiano che noi dobbiamo compattamente sostenere. Certo – finisce Provenzano – il voto sull’eurobond sarebbe stato un voto che avrebbe aiutato l’Italia e la Ue perché mai come in questo caso il nostro interesse nazionale coincide con quello europeo”.
Max