CALCIO

La fascia, De Rossi, gli infortuni: Pellegrini si racconta ai tifosi

La fascia, De Rossi, gli infortuni: Pellegrini si racconta ai tifosi. Il capitano della Roma a cuore aperto in una lunga intervista a Il Messaggero.

Tra i temi trattati, il peso deyla fascia da capitano. Condiziona quindi i giudizi? “No, probabilmente no. Non è questione di essere o meno il capitano, di numero di maglia, ma di quello che sei. Dovrei forse aprirmi di più ma non posso snaturarmi”.

Spesso lo criticano per la troppa serietà. “Chi mi conosce sa che è una stupidaggine. In campo è più difficile, certamente non mi aiuta il fatto di essere un ragazzo riservato. Sono una persona semplice, che viene da una famiglia altrettanto semplice. Però, glielo assicuro, sono soltanto me stesso.”

Aggiornamento ore 8.10

Tema importante, quello dell’atteggiamento verso la maglia. “A me non serve baciare la maglietta per dimostrare che amo la Roma perché quel gesto può farlo anche uno che è arrivato da cinque minuti. L’amore per questa squadra l’ho dimostrato tante volte. Come quando ho voluto a tutti i costi giocare un derby che poi mi è costato, per non essermi fermato per un problema al flessore, gli Europei vinti a Wembley. Ma avevo dato la mia parola al tecnico d’allora e non potevo tirarmi indietro”.

Aggiornamento ore 12.10

Gli infortuni hanno spesso condizionato Pellegrini. “A livello di condizione, la passata stagione è stata la più complicata della mia carriera. Mi sono fermato subito dopo la seconda partita, quando stavo in nazionale. Un infortunio banale, roba di 2-3 settimane. Appena rientro, segno con il Frosinone e con il Servette e mi devo rifermare subito. Così è stato come prepararsi, fermarsi e riprepararsi nuovamente. Il problema però è che quello che hai fatto prima lo perdi e devi ricominciare da capo. Ci vuole tempo a quel punto. Da agosto a dicembre sono stato sempre male, mi sono ripreso per un paio di mesi e a giugno inevitabilmente mi sono spento di nuovo”

Aggiornamento ore 15.15