La discarica di Albano resta chiusa: la sentenza del Tar non prima di Settembre. Il Campidoglio per ora non viene commissariato, ma la crisi rifiuti resta viva tra dubbi e incertezze.
A dirimere la querelle Comune-Regione ci ha pensato il Tribunale Amministrativo con due sentenze: la prima ha bocciato la richiesta di sospensiva del sindaco di Albano contro la decisione di riaprire la discarica che ricade nel territorio comunale.
La seconda è quella a cui il Campidoglio si è avvinghiata per evitare di esser commissariato. Roma ha chiesto al Tar la sospensiva della delibera regionale: nell’istanza manca il carattere “d’urgenza” che imporrebbe al Tribunale decisioni in tempi rapidi: la prossima data utile, ad Agosto. Mancano però i tempi tecnici, per cui tutto slitta non prima del 3 Settembre. Sono passati 60 giorni dalla delibera della regione quanto ai poteri sostituitivi alla Regione, tempo dato a Palazzo Sanatorio per individuare aree ideonee per installare gli impianti. Il Campidoglio spinge per Albano, il conferimento è slittato per mancanza di fidejussioni: un disguido tecnico secondo Città Metropolitana. Nel mentre però il Tar ha rimescolato le carte.