LA DIFFUSIONE DELL’IDENTITÀ DEL KAMIKAZE ED ALTRE FOTO PUBBLICATE DAI MEDIA USA, INFURIANO LA POLIZIA DI MANCHESTER. CRITICHE ALL’INTELLIGENCE GB: ‘DISATTENTI’

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    La pubblicazione dei ‘leak’ sull’inchiesta da parte dei media americani: foto e identità dell’attentatore, e l’immagine dell’ordigno esploso, hanno mandato su tutte le furie le autorità di sicurezza di Manchester che cercando di mantenere segreti molti particolari, speravano così di poter qualche vantaggio nelle vorticose indagini volte a  neutralizzare la rete di jihadisti che hanno ‘assistito’ il kamikaze della Manchester Arena. A tal proposito, è stato reso noto, la premier britannica Theresa May dovrebbe sollevare la questione con Donald Trump che incontrerà a Bruxelles per il vertice della Nato. Così, ha riferito la Bbc, la polizia del Greater Manchester ((che nel frattempo stamane ha operato altri due arresti e tre perquisizioni), ha momentaneamente deciso di sospendere gli scambi di informative con i colleghi Usa, con la promessa riprendere presto le normali relazioni. In particolare, secondo le autorità inglesi, la diffusione del nome dell’attentatore da parte dei media americani, avrebbe potuto ostacolare le indagini. Frattempo però crescono anche le critiche nei confronti dell’intelligence britannico che aveva già avuto conferma della radicalizzazione del giovane di origine libico. La decisione di non ‘monitorarlo’ si è quindi rivelata fatale, quando si è scoperto delle sue ‘pubbliche’ simpatie jihadiste, dei viaggi in Libia e in Germania. Una tragedia che insomma, con un po’ più di ‘attenzione’ forse si poteva evitare…  

    M.