Mentre all’atto pratico, cioè guardando all’attesa di famiglie ed aziende, ancora non è ‘successo niente’, i mesi continuano a scorrere non facendo altro che alimentare i disagi e le difficoltà dettate da questa sciagurata crisi economica indotta dall’epidemia da Covid-19 in Europa e, più in generale ‘ovunque’.
L’Italia regge con la cig… fino ai licenziamenti
Se, nello specifico, in Italia nonostante il ‘disastro’ le cose sembrano più o meno reggere ancora, è perché sono stati bloccati i licenziamenti e, le aziende che hanno potuto – accanto all’elefantiaco e ‘burocratico’ sostegno pubblico – stanno pagando la Cig. Ma sappiamo tutti che non può durare a lungo.
Ovviamente l’attenzione è spostata sull’Europa dove, tra proposte, continui annunci di ‘bauli di denaro’, al momento di ‘tangibile’ non si è ancora visto un euro. Ma non solo, piuttosto che accelerare per trovare quanto prima un accordo comune, non passa giorno senza che da una parte o dall’altra si materializzino opposti punti di vista.
Le stime economiche per il futuro sono disastrose
A darci ‘speranza’ però, paradossalmente nella sua gravità, è quanto affermato stamane da un alto funzionario europeo ai media, secondo cui le stime economiche della crisi provocata dall’epidemia in Europa sarà “straordinariamente profonda”. Dunque, la situazione è abbastanza negativa. Vi starete chiedendo: dunque cosa dovrebbe darci speranza davanti a tali affermazioni? E’ presto detto: finché si avrà coscienza della gravità della situazione l’intento – almeno quello – comune sarà ‘inevitabilmente’ quello di intervenire economicamente, di contro, se poco poco le previsioni avessero invece virato al positivo, molto probabilmente non avremmo più visto un euro!
Domani l’Eurogruppo dovrà dire qualcosa…
Dunque domani, in occasione della videoconferenza dell’Eurogruppo, ‘qualcuno’ dovrà avvertire che non c’è più tempo da perdere. Come ha infatti poi aggiunto l’alto funzionario, “Non abbiamo cifre nuove, ma l’impressione generale è che le previsioni si stanno muovendo verso una direzione negativa, ogni volta che c’è un revisione, è un po’ più negativa del dato precedente”.
Senza contare poi l’eventualità di una ‘seconda ondata’
Ma non solo, addirittura ‘già annunciata’ dai nostri solerti virologi, anche a Bruxelles e non (Germania e Francia si sono dette pronte), si ha coscienza di una possibile seconda ondata di contagi e, come rimarca la ‘fonte’ Ue, “non sappiamo ancora se sarà un problema o no. E’ chiaro che sarà una crisi straordinariamente profonda ed è chiaro che non è ancora finita”.
Max