Lo scopo è quello di abbattere i costi che aumentano con i vari passaggi dal produttore a consumatore e aumentare il poter dacquisto del denaro che si possiede. Jacopo Fo ricorda che i gruppi di acquisto sono stati creati dai braccianti e gli operai italiani di una volta, che inventarono i mulini popolari per poter dare il pane ai propri figli. Le innovazioni tecnologiche stanno togliendo man mano lavoro a tutte quelle persone che prima erano indispensabili per produrre beni necessari allumanità. Bisognerebbe quindi fare un passo indietro e tornare ai tempi dei mulini popolari dove con laiuto di tutti, si riusciva ad avere pane per tutti.
Il fenomeno dei gruppi dacquisto, che non possiamo definire del tutto nuovo, sta dando risultati straordinari in vari settori: sono nati sistemi di baratto via web come www.reoose.it, fenomeno che contribuisce anche al riciclaggio, auto condivise come www.blablacar.it, asili nido gestiti a turni dai genitori stessi, operai che occupano fabbriche e si autogestiscono.
Il grande gruppo dacquisto Bilanci di Giustizia, nato a Padova negli anni 90, ha dimostrato che una famiglia riesce a risparmiare più di uno stipendio allanno condividendo i consumi alimentari e domestici e praticando sistemi di baratto. Non capita spesso di leggere iniziative di cooperazione su riviste e quotidiani, è possibile infatti trovare associazioni che operano a favore dellaiuto reciproco e della condivisione, prevalentemente in rete o nei blog dei tanti estimatori. Elementi importanti appaiono anche nellopera di Luigino Bruni Le prime radici, che mette in evidenza in modo documentato come la cooperazione, fin dai primordi medioevali, sia la base ideale che rese possibile le grandi conquiste sociali.