E’ da anni che si continua a parlare di smog, e delle distrasose conseguenze che ne derivano – sia in termini di salute, che ambientali – ma nonostante ciò gli studi continuano a registrare dati e numerri da record, come denuncia il coordinatore dei verdi Angelo Bonelli: “E’ peggio di una guerra è la catastrofe provocata dall’inquinamento. Secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente pubblicati ieri, elaborati da noi Verdi, l’Italia detiene il triste primato europeo di morti dovuti allo smog, ben 82.489 (nel 2014) dei quali 59.630 a causa del particolato fine (i PM 2.5), 17.290 a causa delle concentrazioni di diossido di azoto (NO2) e 5.569 a causa dell’ozono a livello del suolo (O3). Ma c’è anche un altro dato che abbiamo estrapolato -aggiunge Bonelli – sempre dal report dell’Agenzia europea per l’ambiente, che riguarda le ore di vita perse ogni anno dagli abitanti italiani a causa dei tre inquinanti, si tratta di quasi due milioni di ore (1.863.969 per l’esattezza), aggiunge l’esponente ambientalista. Queste drammatiche cifre certificano che nel nostro Paese una politica ipocrita e bastarda non affronta l’emergenza ambientale e sanitaria nonostante ogni anno i decessi per l’inquinamento aumentino certificando che siamo nel bel mezzo di una Guerra dell’Aria. Ecco perché è necessario utilizzare al meglio quello che l’innovazione e le nuove tecnologie ci offrono per affrontare in maniera strutturale il problema, a partire dall’abolizione del motore a scoppio e la sua sostituzione con trazione elettrica, proseguendo con gli investimenti per la mobilità pubblica sostenibile (tram e treni che sostituiscano il trasporto su gomma), passando anche per l’elaborazione di un Piano per la realizzazione di stazioni di erogazione di energia elettrica per le auto elettriche e un Piano obbligatorio per ogni città di realizzazione di vie ciclabili per laccesso alle città e ai luoghi di lavoro. E’ ora che la politica si svegli – lancia il monito il leader dei verdi – se non vuole avere sulla coscienza ulteriori morti, senza contare i danni dovuti alle violazioni delle direttive europee che, ancor prima delle sanzioni, diventano un problema che riguarda la salute e la vita dei cittadini”.
M.