La Corte d’Appello di Salerno gli aveva negato l’indennizzo, e lui aveva deciso di rivolgersi alla Cassazione, ma non c’è stato nulla da fare. L’uomo infatti chiedeva un risarcimento, denunciando una relazione fra la sindrome del figlio con la somministrazione del vaccino antipolio. Una denuncia ’delicata’ che, inevitabilmente, avrebbe potuto rappresentare anche un precedente nell’ambito delle roventi questioni legate ai ’presunti’ danni da vaccino. Egli sosteneva che il suo figlioletto avesse contratto “un’’encefalopatia immunomediata a insorgenza post vaccinica con sindrome autistica’ a causa della terapia vaccinale a lui somministrata”. Ed a sostegno delle sue convinzioni, questo povero genitore ha rgomentato che la Corte d’Appello salernitana “avrebbe acriticamente sposato le risultanze della consulenza tecnica d’ufficio, senza prendere in considerazione le numerose controdeduzioni dei consulenti tecnici di parte, nonché del difensore, così incorrendo in mancanza assoluta di motivazione”. Tuttavia, i giudici della sesta sezione civile della Cassazione, hanno ’accettato’ le conclusioni della Corte, che “ha disconosciuto la sussistenza del nesso causale tra la patologia ascritta al bambino, e la subita vaccinazione antipolio Sabin”. E il contenuto della consulenza tecnica d’ufficio la quale, “dopo avere ripercorso la storia clinica e la letteratura scientifica sull’argomento”, ha invece concluso “di trovarsi di fronte a una patologia, il disturbo generalizzato dello sviluppo, di cui non è tuttora ipotizzabile una correlazione con alcuna causa nota in termini statisticamente accettabili e probanti”. Oltrettuto, si è inoltre precisato, “vi concorre un possibile ruolo di fattori generici, mentre non sussistono a oggi studi epidemiologici definitivi che consentano di porre in correlazione la frequenza dell’autismo con quella della vaccinazione antipolio Sabin nella popolazione”. Dal canto suo, comentando la notizia, attraverso una nota il ministro della Salute ha tenuto a ribadire: “Direttamente o indirettamente la tesi principale dei no vax è quella di paventare un presunto collegamento tra le vaccinazioni e linsorgenza di malattie come lautismo, giocando sulla paura delle madri e delle famiglie. Questa tesi è stata smentita in questi anni prima di tutto dalla comunità scientifica mondiale e adesso anche dal diritto e dalla giustizia grazie alla sentenza della Corte di Cassazione. Rivendichiamo la bontà del decreto vaccini – ha quindi rimarcato la Lorenzin – ora allesame della Camera, per innalzare velocemente limmunizzazione di massa in Italia, calata in modo preoccupante soprattutto a causa del dilagare di queste tesi anti scientifiche. Ecco perché è importante riconoscere, a prescindere dalle appartenenze politiche, che non esiste nessuna correlazione tra i vaccini e le malattie dello sviluppo. Le forze politiche tutte hanno la grande occasione di rassicurare la popolazione e smentire definitivamente le false notizie, le bufale che hanno alimentato paure ingiustificate e contribuito a far precipitare le coperture vaccinali. Con la forza della ragione e della scienza – ha quindi concluso il ministro della Salute – dobbiamo voltare pagina e lavorare insieme per tutelare la salute dei nostri concittadini”.
M.