In molte città italiane il Blocco Studentesco ha affisso gigantografie goliardiche che ritraggono la coppia dei ‘Ferragnez’ in preda ai ‘dolori’ della loro caduta mediatica.
“Una caduta che – commentano gli studenti del collettivo – nelle scorse settimane ha portato alla luce tutta la mediocrità di un sistema auto-celebrativo fondato sul puro e semplice consumismo: truffe e truffette su pandori oppure marchette di bassa lega per indurre i propri follower-consumatori a spendere soldi; sono questi gli esempi che personaggi purtroppo molto noti hanno da offrire ai giovani italiani”.
“Non seguire questa merda – inizia la nota del movimento – vuol dire esattamente questo: i più giovani, ma anche i più grandi, devono aprire gli occhi su questi personaggi che si sono venduti al pubblico come campioni della società, artisti o addirittura opinionisti ed evitare di seguire il loro esempio che come abbiamo visto porta direttamente nella ‘fogne del paradiso’. Noi – prosegue la nota – dobbiamo essere i primi a scagliarci contro questa cultura dell’intrattenimento che imprigiona menti e cuori allo schermo di uno smartphone solo per svuotargli il portafoglio. Dobbiamo essere i primi, in quanto studenti superiori ed universitari, a combattere lo stereotipo della gioventù ‘scema’ che in Italia si è diffuso a tutti i livelli del dibattito pubblico. Siamo i primi a dover scuotere i nostri vicini e coetanei per riportarli a vibrare d’idee e passione per la vita“.
“Con questa azione – conclude quindi la nota – abbiamo voluto mostrare che anche gli idoli apparentemente intoccabili del consumismo sono sagome di cartapesta. Il vero oro, quello che non brilla, è negli esempi eroici che nella scienza, nella cultura e nella guerra ci sono stati trasmessi dalla nostra storia millenaria: bisogna distinguersi, avere coraggio, partecipare alla vita pubblica della scuola e dell’Italia, studiare la nostra civiltà. 29 milioni di follower non potranno mai nulla contro l’azione disinteressata di chi sceglie uno stile di vita veramente ricco: quello di chi ‘vuole donare, profondere sé stesso, sacrificarsi senza contraccambio’“.
Max