Una decisione, quella del tribunale amministrativo rispetto alla bocciatura di alcuni direttori dei ’supermusei’, che ha destato grande scalpore ma, analizzando ’a fondo’ il ricorso di due candidati alle posizioni di direzione di musei di Mantova, Modena, Taranto, Napoli e Reggio Calabria, il Tar ha ritenuto che le procedure di selezione fossero viziate in più punti. “È evidente che le motivazioni delle decisioni emesse sulla ’bocciatura’ di alcuni direttori dei musei sono il frutto di un percorso logico ed argomentativo molto articolato, che denota comunque un approfondimento serio e accurato della questione”, spiega Carmine Volpe, presidente del Tar del Lazio, all’agenzia di stampa Adnkronos commentando la decisione, e rendendo noto che i ricorsi sulla questione “sono stati decisi in poco più di un anno. È bene chiarire – tiene a precisare Volpe – che tra le prerogative del presidente del Tar Lazio non rientra quella di controllare, attraverso forme di sindacato ispettivo, le scelte e le valutazioni interpretative che sono alla base delle decisioni adottate dai colleghi del Tribunale”. Del resto, prosegue ancora il presidente del Tar del Lazio, “ciascun magistrato, secondo la Costituzione, è soggetto esclusivamente alla legge e non certo a gerarchie interne. Il controllo è poi rimesso in sede di appello al Consiglio di Stato, al quale, tra l’altro, il ministero competente si è già rivolto”, spiega alludendo in questo caso al ministero dei Beni Culturali. aggiunge. “E chiedendo la sospensiva della sentenza con decreto del presidente -conclude Volpe – che poi ha respinto la domanda”.
M.