In più occasioni il Dottor Mariano Amici si è espresso negativamente sulla vaccinazione antinfluenzale e dopo aver presentato ricorso al TAR sull’ordinanza del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ora con un comunicato stampa il noto medico di Roma spiega la sua visione.
“Da importanti studi scientifici svolti in Italia ed all’estero risulta che la vaccinazione antinfluenzale determina più accessi al Pronto Soccorso, più ricoveri e maggiore mortalità” – spiega Mariano Amici che prosegue – “Il Comitato Tecnico Scientifico, esprimendosi sul mio ricorso, ha depositato al TAR (l’udienza si terrà il 29 settembre p.v.) il proprio parere sulla vaccinazione antinfluenzale affermando che ci sono studi, secondo il CTS meno importanti, che certamente affermano quanto da me evidenziato, tuttavia i membri del CTS hanno espresso il loro parere sulla base di studi dai quali si evince l’importanza della vaccinazione antinfluenzale poiché sarebbe efficace sul 50% dei vaccinati e pertanto diventerebbe più facile la diagnosi differenziale tra l’influenza ed il Covid 19″.
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“Io ritengo che tali teorie siano delle “assurdità” in quanto il CTS dovrebbe sapere che l’influenza rappresenta soltanto il 10% delle Sindromi Influenzali e che, pertanto, ammesso e non concesso che il vaccino, come sostengono gli studi presi in considerazione dal CTS, sia efficace sul 50% dei vaccinati, risulterebbe efficace soltanto su 5 soggetti su 100! Se, quindi, volendo anche prendere per buono il parere del CTS, qual è l’utilità di questo vaccino? Perché protegge forse 5 persone su 100? Con questi dati, detti non da me ma dal CTS, come si fa a parlare di protezione o di diagnosi differenziale con il Covid 19?” si domanda il medico Amici.
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E quindi l’attacco ai “governatori”: “Ci vogliono davvero prendere per i fondelli? Da medico ritengo che con questi dati, ripeto riportati non da me ma dal CTS, risulta chiaro che la vaccinazione antinfluenzale per salvaguardare la salute pubblica andrebbe vietata soprattutto in un paese come il nostro dove (militari a parte perché osservano la quarantena) non si osserva il periodo di quarantena post vaccinale!”.
“È ormai noto che, nel periodo post vaccinale, il vaccinato si può ammalare con i virus che gli sono stati inoculati con il vaccino anche in forma più grave di quella che avrebbe contratto con il virus selvatico e può, pertanto, non osservando la quarantena, non solo trasmettere la malattia ai soggetti sani ma addirittura, se viene in contatto, nel periodo immediatamente post vaccinale, con un altro virus, come il SARS COV2, ci può anche morire!”. E conclude con un quesito: “Cari Governanti vogliamo tenere in salute la popolazione o vogliamo continuare ad ingrassare le multinazionali del farmaco?”.
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