Una notizia da prendere con le mollette perché, benché riportata da più quotidiani britannici, prende origine da pagine social, e dunque tutta da verificare. Sulla pagina Facebook degli attivisti di Mosul Eye denunciano che il sedicente Stato Islamico avrebbe emesso una fatwa contro i bimbi disabili di unetà compresa tra la prima settimana di vita ed i tre mesi. In particolare, riportano i tabloid inglesi, ad ordinare il soffocamento o le iniezioni letali (che riguarderebbero in particolare nati con malformazioni o con la sindrome down), sarebbe stato un giudice saudita. “Abbiamo registratopiù di 38 casi confermatidi uccisioni di neonati con malformazioni congenite e sindrome di Down di età compresa tra una settimana e tre mesi”, scrivono gli attivisti di Mosul eye assieme all’hashtag ’I Am Disabled The Caliph Will Kill Me’, che a suffragare quanto affermano allegano un video eloquente. In realtà lo scetticismo parte già dalle stesse pagine Fb, con numerosi utenti, increduli, che commentano “State davvero commentando? Credete seriamente a queste cose?”. “Perché dici che non è vero se non sei a Mosul. Sei in Siria?”, chiede qualcuno. “Ogni accusa deve avere prove inconfutabili. Ogni notizia, una fonte affidabile. Nello spirito di giustizia,dichiarate le fonti e portate le prove”, rispondono dal profilo Fb in questione. E vero che spesso i social sono formidabili veicoli dinformazione e di denuncia (specie nei paesi a regime dittatoriale), e per situazioni di grave disagio sociale ma, francamente, tali affermazioni lasciano senza parole. Anche perché, visti gli orrori a cui ci hanno abituati linterrogativo è legittimo: e se fosse vero? Speriamo qualcuno indaghi più a fondo.
T.